Quali prescrizioni per l'installazione di un piano cottura ad induzione?

Quali prescrizioni per l’installazione di un piano cottura ad induzione?

Sono sempre di più le persone che scelgono di intraprendere la strada del risparmio energetico ed abbandonare quindi i combustibili fossili nella propria vita di tutti i giorni, ma anche allo stesso tempo per poter ottenere un risparmio in bolletta. Pertanto una scelta sempre più comune è quella di staccarsi dal gas e spostare tutti i consumi sull’elettricità. Questa può essere un’ottima idea, sia per tagliare le spese che per contribuire a ridurre le emissioni di CO2. Questo lo si può fare utilizzando pompe di calore elettriche ed i piani cottura ad induzione.

Iniziamo facendo una precisazione. Esistono tre tipi di piani cottura elettrici: i piani radianti, i piani ad induzione ed i piani alogeni.

I piani radianti ed i piani alogeni, rispetto ai piani ad induzione, hanno una efficienza energetica inferiore. Questi piani sono infatti superfici di vetroceramica con sotto una resistenza elettrica (radianti) o una lampada a infrarossi (alogeni) che producono calore; gran parte di questo calore è trattenuto dal materiale che lo disperde, e questo porta ad un’efficienza energetica di poco superiore a quella del gas (60%, all’incirca) perché il rimanente 40% viene disperso nell’ambiente (per il gas il calore assorbito è il 40%, quello disperso il 60%). E considerando che l’energia elettrica costa più del gas, questi due tipi di piani non sono convenienti.

Il piano ad induzione funziona invece in modo diverso. Esso sfrutta il calore generato dal consumo di energia elettrica piuttosto che il normale gas per far cuocere i cibi, cioè trasferisce l’energia creando un campo elettromagnetico: come se fosse una calamita gigante alimentata ad energia elettrica, l’energia viene trasferita direttamente al fondo della pentola sotto forma di calore, sfruttando il magnetismo che si viene a creare tra pentola e piano. In questo modo la dispersione di calore è inferiore al 10%, con quasi tutto il calore che arriva dalla rete elettrica trasferito al cibo.

Questo sistema rovina meno le pentole, rispetto alla fiamma viva, anche se il risultato in cottura è praticamente identico, perché le temperature sono sempre maggiori, sia con il gas che con l’induzione, ai 100 gradi di bollitura dell’acqua o 200 di bollitura dell’olio, per la frittura, per cui non ci sono differenze percettibili in corsi di cottura.

Quali sono le condizioni per installare un piano cottura ad induzione?

I piani di cottura ad induzione rispetto ai normali piani di cottura a gas presentano valori di potenza significativi, comparati con i valori di potenza della fornitura classica utilizzata negli ambienti domestici (solitamente 3 kW), ma con un tasso di efficienza maggiore rispetto ad altre sorgenti. Dal punto di vista elettrico sarà quindi necessario verificare l’impianto ed il tecnico dovrà dimensionare i conduttori e le protezione da sovraccarico in modo adeguato alle potenze installate. Inoltre consigliamo di valutare l’installazione di differenziali di tipo A al fine della protezione contro correnti di guasto verso terra pulsanti unidirezionali tipiche delle apparecchiature del genere.
Ovviamente prima dell’installazione del piano consigliamo di consultare il fascicolo del prodotto con le eventuali prescrizioni nel merito da parte del costruttore dell’apparecchiatura.

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