Impianti elettrici temporanei per fiere e mercati come fare Elettro Star

L’energia giusta per il tuo evento: ecco come fare!

L’incubo di chiunque si trovi a dover organizzare un evento quali una fiera o un mercatino, è senza dubbio l’eventualità che qualcosa vada storto soprattutto nel sistema di erogazione di corrente elettrica.

Malfunzionamenti, blackout, cali di tensione, picchi improvvisi, possono risultare fatali sul corretto svolgimento di un evento, magari pianificato per mesi e mandato a monte da un dettaglio non considerato.

Inoltre un’inappropriata erogazione elettrica potrebbe anche generare guasti alle attrezzature degli espositori accorsi, i quali si rifarebbero sugli organizzatori creando non pochi problemi sia sul piano economico che sulla buona reputazione all’evento.

Per ovviare a questi potenziali inconvenienti, il primo consiglio da seguire è sicuramente quello di rivolgersi a personale qualificato e competente come può esserlo quello di Elettro Star che, con la sua attenzione in fase di realizzazione dell’impianto elettrico temporaneo, e con una rapida e puntuale assistenza presso il luogo dell’evento, riuscirà in tempi brevi a gestire e risolvere ogni situazione critica.

La pianificazione dell’impianto è di fondamentale importanza per fare in modo che la nostra fiera o mercatino possa svolgersi senza disguidi tecnici e in totale sicurezza, sia per gli espositori che per i visitatori. Per riuscire a preventivare l’energia elettrica necessaria è quindi indispensabile conoscere: la tipologia di strumentazione utilizzata dagli standisti che parteciperanno all’evento.

Nella fase preliminare di contrattazione, per questo, è indispensabile chiedere precisamente la tipologia di attrezzatura che ciascun espositore e operatore porterà in fiera o al mercatino.

Una volta calcolato il fabbisogno energetico dell’intero evento, l’attenzione va rivolta alla fonte del reperimento della corrente elettrica. In questa fase la nostra esperienza potrà fare la differenza, in quanto le variabili da tenere in considerazione sono molteplici.

La distanza dal punto di prelievo è un fattore fondamentale per pianificare un impianto elettrico temporaneo ottimizzato per l’evento da servire. Una distanza troppo elevata, infatti, potrebbe compromettere la corretta erogazione, per questo la consulenza di un esperto diventa di capitale importanza per verificare la necessità di utilizzare generatori esterni oppure se si debba utilizzare un cavo dalla sezione e portata maggiori rispetto ad altre soluzioni.

Il parere di un professionista, inoltre, aiuterà gli organizzatori nella valutazione della posa dell’impianto, se questo sia meglio realizzarlo a terra oppure se utilizzare cavi in sospensione aerea. Un dettaglio non di poco conto se si prevede un’importante affluenza di visitatori e la necessaria messa in sicurezza del luogo della fiera o del mercatino.

Anche tenendo a mente tutti questi piccoli consigli e seguendo una meticolosa pianificazione nello studio e nella realizzazione dell’impianto temporaneo, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e qualche disguido può sempre succedere. In questi casi risulterà determinante per il corretto svolgimento dell’evento la presenza di un tecnico preparato e qualificato che intervenga nel minor tempo possibile per limitare al minimo ogni inconveniente.

Elettro Star, anche da questo punto di vista, si è guadagnato nel settore la fama di essere partner assolutamente affidabile e competente, non solo per la progettazione e realizzazione di un impianto temporaneo ma anche per l’attenzione messa in fase di post installazione, disponendo di personale sempre presente in loco pronto a sistemare ogni imperfezione dell’impianto elettrico, per rendere la vostra fiera o mercatino indimenticabili e al riparo da ogni inconveniente.

Se ti servono informazioni di tipo tecnico, un preventivo o devi realizzare un impianto elettrico temporaneo per un evento, fiera o mercato nella tua città, contattaci compilando il modulo di seguito con i tuoi dati e fornendoci tutte le informazioni del caso. Sarai ricontattato a stretto giro.

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Impianto fotovoltaico ecco perché conviene Elettro Star

Impianti fotovoltaici: ecco perché conviene investire

Nonostante l’Italia sia un Paese ad alto rendimento in termine di energia ottenuta dal Sole, la diffusione di impianti fotovoltaici non è così alta come ci si potrebbe attendere.

A scoraggiare principalmente i potenziali investitori nell’installazione di un impianto fotovoltaico sono i tanti vincoli paesaggistici e artistici nei quali ci si può trovare a cozzare durante la realizzazione del progetto, ma, in molti casi, si reputa ancora poco conveniente dal punto di vista economico investire sulle energie pulite.

Per quel che riguarda il fotovoltaico, la paura della scarsa convenienza è un tabù da sfatare. Con gli impianti di nuova generazione, economici in fase di installazione e redditizi in termini di produzione energetica, il problema di un importante investimento economico iniziale viene molto ridimensionato se non del tutto eliminato.

Inoltre, tra pochi giorni, verrà emanato il Decreto Ministeriale FER1, legge con la quale viene attivato un nuovo ciclo di incentivi statali per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabili compresi quelli fotovoltaici.

Nonostante ancora il testo non sia definitivo, dalle prime bozze circolate e da alcune circolari ministeriali sul tema, viene messa molta attenzione al finanziamento di installazioni di nuovi impianti fotovoltaici, ancora più consistenti se realizzati per la bonifica di vecchie coperture in amianto sostituite con pannelli fotovoltaici integrati.

Il nuovo bando, i cui finanziamenti dovrebbero partire dai primi mesi del 2019, prevede fondi per 900 milioni di Euro (250 dei quali per il fotovoltaico), quindi un’opportunità veramente allettante per chi dovesse trovarsi nella situazione di ammodernare i propri immobili con coperture in amianto, ma valido anche per tutti quei soggetti che vorranno investire nel settore del fotovoltaico con la messa in opera di nuovi impianti.

Gli incentivi, però, sono solo la punta dell’iceberg dei benefici economici che un impianto fotovoltaico può portare a chi decide di installarlo nella propria abitazione e nel suo locale commerciale e produttivo.

Con i sistemi dello scambio sul posto e dell’auto consumo, infatti, con un impianto fotovoltaico i guadagni maggiori sono legati al risparmio sulla bolletta energetica, derivanti sia dallo scorporo dell’elettricità prodotta dai propri consumi (attenuando di molto, se non addirittura annullando, gli effetti delle variazioni di prezzo della componente energia sulle bollette), sia dalla cessione di quella in eccesso al gestore energetico (che rappresenta una voce di guadagno legata all’istallazione di un impianto).

Considerando, infine, la lunga vita dei moderni pannelli fotovoltaici, intorno ai 25 anni, e un costo di manutenzione decisamente ridotto, legato alla sostituzione periodica degli inverter, un impianto fotovoltaico comporta pochissimi svantaggi e un numero considerevole di vantaggi: la convenienza economica indiscutibile per chi sostiene l’investimento e, non meno importante, una minore quantità di CO2 immessa nell’atmosfera che giova all’umanità intera.

Se ti servono informazioni di tipo tecnico, un preventivo o devi realizzare un impianto fotovoltaico a casa tua o nella tua attività, contattaci compilando il modulo di seguito con i tuoi dati e fornendoci tutte le informazioni del caso. Sarai ricontattato a stretto giro.

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Impianti Elettrici Industriali come progettarli e realizzarli

Il tuo impianto elettrico industriale è a norma? Cosa devi controllare per saperlo

Avere un impianto elettrico industriale a norma non è soltanto un obbligo da adempiere per rispettare le vigenti normative, ma è in prima battuta il miglior modo per avere cura e preservare i propri investimenti in attrezzature e macchinari necessari per il business che si è intrapreso.

Elettro Star, negli anni, ha maturato una grandissima esperienza nell’analisi e nell’adeguamento di impianti industriali non a norma, quindi pericolosi non solo per gli oggetti collegati alla rete elettrica interna, ma anche per le persone che lavorano all’interno della struttura.

Spesso, nei nostri sopralluoghi, ci siamo trovati davanti situazioni complicate con impianti vecchi, senza le adeguate certificazioni di legge e con manutenzioni sommarie o improvvisate, quindi siamo in grado di agire su ogni tipologia di impianto industriale, trasformando anche quello maggiormente logoro in uno sicuro a norma di legge.

Il nostro lavoro nella messa a norma di un impianto elettrico industriale si divide in due fasi:

  1. la prima, quella del sopralluogo, è necessaria per poter studiare l’impianto attivo e capirne le criticità, le carenze e quali sono le migliorie da apportare.
  2. la seconda, quella dell’adeguamento, è invece il momento operativo vero e proprio dove, in accordo con il cliente, andiamo a effettuare quegli interventi tecnici tesi a rispettare le norme vigenti riguardo la sicurezza degli impianti elettrici industriali.

Come capire se qualcosa non va: il sopralluogo

Il sopralluogo di un impianto industriale da mettere a norma non può che cominciare dall’allaccio alla rete e dal contatore, per poterne verificare l’adeguatezza funzionale e di portata. La verifica dei cavi e dei quadri elettrici, in seconda battuta, permette di capire se la sezione e la portata del cablaggio installato è adeguata all’uso e se ci sono parti logore o pericolose.

Di estrema importanza per la realizzazione di un impianto industriale a norma è la messa a terra dell’impianto, spesso sottovalutata e, altrettanto spesso, priva delle necessarie certificazioni e documentazione che implicano sanzioni penali oltre che amministrative.

Per poter definire il proprio impianto industriale a norma è inoltre indispensabile avere un efficace impianto di illuminazione di emergenza e di rilevamento e segnalazioni incendi ed essere sempre certi del corretto funzionamento di tale impianto.

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Impianti Temporanei per Mercatini di Natale e Luminarie Elettro Star

Luminarie e Impianti Temporanei per Mercatini, cosa serve per realizzarli

L’estate è appena terminata e, seppur possa sembrare prematuro, è già tempo di iniziare a pensare agli impianti temporanei per i mercatini invernali o alle luminarie natalizie, se si vuole pianificare al meglio il proprio business o il proprio evento.

Sono sempre più numerose, infatti, le località che nelle settimane precedenti alle festività natalizie organizzano manifestazioni e mercati di artigianato, per i quali è richiesta per Legge una documentazione redatta da professionisti abilitati che certifichi il corretto montaggio degli impianti elettrici temporanei.

Elettro Star è uno di questi soggetti; siamo infatti professionisti abilitati al rilascio di tutte le certificazioni di corretto montaggio per luminarie o impianti temporanei per mercatini natalizi, necessarie per essere in regola con le attuali normative e per evitare inconvenienti in corso d’opera.

Avvalendosi dell’esperienza e della professionalità del proprio staff, Elettro Star è in grado di dare un servizio completo e di qualità a tutti quei soggetti, pubblici e privati, che necessitino della realizzazione di impianti temporanei come luci di Natale e per mercatini ambulanti.

Il processo di lavoro seguito dalla Elettro Star parte dallo studio a tavolino delle esigenze del committente, per capire la potenza necessaria  per il corretto funzionamento dell’impianto temporaneo, in base al numero e alla tipologia di attrezzature che dovranno essere collegate, ovvero la quantità di assorbimento e la tipologia del voltaggio usato.

Questa attenzione e pianificazione garantisce al cliente un impianto temporaneo adeguato alle necessità per l’alimentazione di luminarie natalizie o mercatini, ma soprattutto permette un’erogazione elettrica sicura e ben strutturata sia per quel che riguarda i cablaggi sia per i quadri elettrici da utilizzare. Inoltre un calcolo attento e preciso servirà anche per attrezzarsi con generatori indipendenti nel caso la tensione proveniente dall’allaccio elettrico non dovesse essere sufficiente.

Soltanto dopo questo studio e questa attenta pianificazione, la Elettro Star opererà in maniera celere e puntale nella realizzazione dell’impianto temporaneo richiesto in tempi certi e garantiti, sia esso necessario per l’abbellimento delle strade con luci di Natale, sia per l’organizzazione di mercatini, sempre correlati dalla relativa certificazione di corretto montaggio.

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Quali prescrizioni per l'installazione di un piano cottura ad induzione?

Quali prescrizioni per l’installazione di un piano cottura ad induzione?

Sono sempre di più le persone che scelgono di intraprendere la strada del risparmio energetico ed abbandonare quindi i combustibili fossili nella propria vita di tutti i giorni, ma anche allo stesso tempo per poter ottenere un risparmio in bolletta. Pertanto una scelta sempre più comune è quella di staccarsi dal gas e spostare tutti i consumi sull’elettricità. Questa può essere un’ottima idea, sia per tagliare le spese che per contribuire a ridurre le emissioni di CO2. Questo lo si può fare utilizzando pompe di calore elettriche ed i piani cottura ad induzione.

Iniziamo facendo una precisazione. Esistono tre tipi di piani cottura elettrici: i piani radianti, i piani ad induzione ed i piani alogeni.

I piani radianti ed i piani alogeni, rispetto ai piani ad induzione, hanno una efficienza energetica inferiore. Questi piani sono infatti superfici di vetroceramica con sotto una resistenza elettrica (radianti) o una lampada a infrarossi (alogeni) che producono calore; gran parte di questo calore è trattenuto dal materiale che lo disperde, e questo porta ad un’efficienza energetica di poco superiore a quella del gas (60%, all’incirca) perché il rimanente 40% viene disperso nell’ambiente (per il gas il calore assorbito è il 40%, quello disperso il 60%). E considerando che l’energia elettrica costa più del gas, questi due tipi di piani non sono convenienti.

Il piano ad induzione funziona invece in modo diverso. Esso sfrutta il calore generato dal consumo di energia elettrica piuttosto che il normale gas per far cuocere i cibi, cioè trasferisce l’energia creando un campo elettromagnetico: come se fosse una calamita gigante alimentata ad energia elettrica, l’energia viene trasferita direttamente al fondo della pentola sotto forma di calore, sfruttando il magnetismo che si viene a creare tra pentola e piano. In questo modo la dispersione di calore è inferiore al 10%, con quasi tutto il calore che arriva dalla rete elettrica trasferito al cibo.

Questo sistema rovina meno le pentole, rispetto alla fiamma viva, anche se il risultato in cottura è praticamente identico, perché le temperature sono sempre maggiori, sia con il gas che con l’induzione, ai 100 gradi di bollitura dell’acqua o 200 di bollitura dell’olio, per la frittura, per cui non ci sono differenze percettibili in corsi di cottura.

Quali sono le condizioni per installare un piano cottura ad induzione?

I piani di cottura ad induzione rispetto ai normali piani di cottura a gas presentano valori di potenza significativi, comparati con i valori di potenza della fornitura classica utilizzata negli ambienti domestici (solitamente 3 kW), ma con un tasso di efficienza maggiore rispetto ad altre sorgenti. Dal punto di vista elettrico sarà quindi necessario verificare l’impianto ed il tecnico dovrà dimensionare i conduttori e le protezione da sovraccarico in modo adeguato alle potenze installate. Inoltre consigliamo di valutare l’installazione di differenziali di tipo A al fine della protezione contro correnti di guasto verso terra pulsanti unidirezionali tipiche delle apparecchiature del genere.
Ovviamente prima dell’installazione del piano consigliamo di consultare il fascicolo del prodotto con le eventuali prescrizioni nel merito da parte del costruttore dell’apparecchiatura.

Proteggi il tuo impianto con gli scaricatori di sovratensione

Proteggi il tuo impianto con gli scaricatori di sovratensione

In casa gli apparecchi elettronici, i dispositivi domotici, climatizzatori, caldaie ed elettrodomestici smart sono sempre più diffusi e possono guastarsi se soggetti a sovratensioni causate da fenomeni atmosferici (fulminazione indiretta) o da manovre sulla rete: è quindi necessario proteggerle attraverso l’installazione di scaricatori di sovratensione di tipo 2.

Gli apparecchi e gli impianti elettronici sono sempre più diffusi anche nelle case, oltre alla presenza di dispositivi domotici, climatizzatori, caldaie ed elettrodomestici smart. Tutte queste apparecchiature se subiscono delle sovratensioni, ad esempio quelle causate da fenomeni atmosferici (fulminazione indiretta) o da manovre sulla rete, possono guastarsi. Sarebbe quindi opportuno proteggere tutte queste apparecchiature installando degli scaricatori di sovratensione, chiamati anche SPD (acronimo per Surge Protection Device, di tipo 2. Il rischio di fulminazione diretta invece richiede l’installazione di scaricatori di sovratensione di tipo 1.

Per gli impianti elettrici domestici di livello 3 secondo il capitolo 37 della norma CEI 64-8 è obbligatoria l’installazione di scaricatori di sovratensione di tipo 2 per la protezione delle apparecchiature.

Al fine di garantirne l’efficacia, la scelta e l’installazione in modo corretto, è necessario tenere conto delle prescrizioni delle sezione 534 della norma impianti CEI 64-8 e delle indicazioni del costruttore.

Guida all’installazione

Il principio da seguire per la corretta installazione degli scaricatori di sovratensioni è che la tensione residua che viene limitata durante una sovratensione impulsiva, misurata ai morsetti delle apparecchiature da proteggere, non deve essere superiore al livello UW di tolleranza delle apparecchiature alle sovratensioni impulsive (tolleranza indicata anche con UIMP).

Tipicamente, per i comuni apparecchi utilizzatori, tale valore è pari a 2,5 kV (corrispondente alla categoria II di tenuta all’impulso), mentre per gli apparecchi a ridotta tenuta è pari a 1,5 kV (corrispondente alla categoria I).

In generale, la tensione residua ai morsetti delle apparecchiature è determinata da tre contributi:

  • il livello di protezione UP dell’SPD, cioè la massima tensione residua ai morsetti dell’SPD durante la sovratensione (misurata in condizioni standard e selezionata tra valori preferenziali);
  • la caduta di tensione ΔU sui cavi di collegamento dell’SPD ai conduttori della linea e al conduttore di protezione durante la sovratensione (comprendendo l’eventuale dispositivo di back-up qualora presente lungo tali cavi di collegamento);
  • la tensione indotta durante la sovratensione dai fenomeni di riflessione lungo la tratta tra SPD e apparecchiature da proteggere.

Mentre UP è un dato caratteristico dell’SPD ed è fornito dal costruttore (ad esempio UP = 1,5 kV per SPD di tipo 2), i due contributi addizionali sono legati alla loro corretta installazione, che deve mirare a ridurli il più possibile.

Durante una sovratensione, la corrente impulsiva che attraversa l’SPD provoca una caduta di tensione ΔU sugli altri eventuali elementi percorsi dalla medesima corrente impulsiva per effetto delle loro impedenze. Essa si somma alla tensione residua ai morsetti dello scaricatore di sovratensioni, dando origine a un livello di protezione effettivo UP/F maggiore di UP.

Tali elementi conduttivi sono rappresentati dai cavi di collegamento dell’SPD ai conduttori attivi di alimentazione (fasi e neutro) e al conduttore di protezione nei punti A e B da cui si diramano i collegamenti all’impianto o alle apparecchiature da proteggere. Si noti che, a causa della elevata velocità di variazione della corrente impulsiva, tali impedenze sono essenzialmente induttive, con cadute di tensione dell’ordine di un 1 kV per ogni metro di cavo di collegamento.

A questo va aggiunta la caduta di tensione sulla protezione di backup dell’SPD, qualora essa sia installata in parallelo all’impianto da proteggere e non sia integrata nell’SPD stesso (figura 1).

La norma, tuttavia, considera solo le cadute di tensione sui cavi di collegamento quindi, per evitare cadute di tensione eccessive sulle protezioni di backup degli SPD, è necessario installare le protezioni di backup indicate nella documentazione del costruttore del dispositivo.

Decisivo ai fini della protezione degli impianti è il valore effettivo della tensione impulsiva applicata agli apparecchi da proteggere (tra i conduttori attivi e tra questi e il conduttore di protezione) UP/F comprensiva degli eventuali contributi dei collegamenti, che devono essere i più brevi possibili.

La norma CEI 64-8 chiede una lunghezza totale delle connessioni dell’SPD dai punti di diramazione A e B preferibilmente non superiore a 0,5 m, con una sezione minima dei conduttori di collegamento pari a 4 mm² (figura 2).

  • Figura 1 – Il livello di protezione effettivo UP/F comprende il livello di protezione UP dell’SPD e le altre cadute di tensione tra i punti di diramazione A e B cui sono collegate le apparecchiature da proteggere.
  • Figura 2 – La lunghezza totale dei conduttori di collegamento ai punti di diramazione A e B deve essere la più breve possibile.

Normalmente, ci si riferisce al punto B come al “collettore di terra”, tuttavia esso non va confuso con il collettore principale di terra dell’edificio (la cui distanza è del tutto ininfluente ai fini dell’installazione degli scaricatori di sovratensioni di tipo 2). Il punto B è il nodo equipotenziale loca-le cui sono attestati sia l’SPD sia i cavi di protezione di tutte le apparecchiature che devono essere protette dalle sovratensioni.

La soluzione ideale per il collegamento degli scaricatori di sovratensione è la cosiddetta tecnica del collegamento “aV”, o anche a “entra-esci” (figura 3, ove per semplicità nello schema non compare la protezione di backup), cioè il collegamento diretto dell’SPD ai conduttori attivi e al conduttore di protezione principale che consente di ridurre a zero le cadute di tensione sui collegamenti (a+b+c=0).

Per non interrompere il conduttore di protezione si può realizzare un “piercing”, effettuando il collegamento all’SPD su una parte di cavo privata dell’isolante senza interrompere l’anima in rame. È importante che il cavo di protezione principale passi per il quadro principale con una sufficiente abbondanza da permettere l’esecuzione del piercing (indicata per i centralini domestici).

Quando questa soluzione non è possibile (la sezione dei conduttori non è compatibile con i morsetti dell’SPD), è necessario portare il conduttore di protezione principale nel quadro dove andranno installati gli scaricatori di sovratensione, in modo da realizzare un nodo
equipotenziale locale (costituito da una sbarra o da un semplice morsetto) in prossimità degli stessi.

In tutti i casi, per limitare la lunghezza dei collegamenti, è necessario individuare esattamente i due punti di diramazione A e B.

  • Figura 3 – Con la tecnica del collegamento a “entra-esci” la caduta di tensione sui cavi di collegamento è zero. 
  • Figura 4 – Il conduttore di protezione principale delle utenze da proteggere raggiunge il quadro ove si crea un nodo locale di terra a cui si collega l’SPD (si noti che è del tutto ininfluente la distanza del dispersore di terra o del nodo di terra centrale dell’edificio).

Desideri avere dei consigli sulla realizzazione, di un preventivo o di in installare un impianto elettrico per la tua casa? Contattaci, compilando il modulo con i tuoi dati, fornendoci tutte le indicazioni che ritieni opportune.

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Luce Fredda e Luce Calda: guida alle tonalità del colore

Luce Fredda e Luce Calda: guida alle tonalità del colore

La temperatura del colore, che viene sempre espresso sulle etichette dei prodotti, è misurato in gradi Kelvin. Si riferisce alle distinte tonalità che può avere una luce. Le più comuni sono queste tre: Luce Calda (Bianco Caldo), Luce Neutra (Bianco Naturale),  Luce Fredda (Bianco Freddo).

In sostanza quindi ci dirà come sarà la tonalità della luce della lampadina che stiamo per acquistare.

La tonalità di luce che generano può essere più fredda o più calda. Si definiscono i tre gradi secondo la tonalita’ della luce : Luce Fredda (6500k) significa che hanno una tonalità tendente al bianco / azzurro, Luce Naturale (4000k) significa che la tonalità tende ad una luce completamente bianca, ed infine Luce Calda (2800k), per quelle luci che hanno una tonalità tendente al bianco/rosso.

La tonalità della luce è ovviamente influenzata dall’ambiente, come ad esempio il colore delle pareti o del pavimento. La scelta quindi del colore va effettuata in base all’ambiente e considerando anche le ripercussioni che può avere una tonalità sull’umore delle persone. Una tonalità fredda produce una sensazione di ordine e pulizia, una tonalità più calda al contrario si associa a sensazioni di allegria e rende l’ambiente più accogliente. Solitamente la luce con una tonalità bianco/calda è utilizzata prevalentemente nelle case e negli uffici. La luce fredda invece è quella utilizzata prevalentemente nei grandi spazi aperti al pubblico, come ad esempio i supermercati o gli ospedali. Anche in alcuni ambienti della casa, se caratterizzati da un arredamento moderno, si utilizza la luce con una tonalità più fredda per valorizzare quegli ambienti.

Ottimizza e massimizza il tuo impianto fotovoltaico

Ottimizza e mantieni efficiente il tuo impianto fotovoltaico

Una delle cose più importanti una volta eseguita l’installazione di un impianto fotovoltaico è riuscire a massimizzare i risultati dell’impianto. Un buon impianto deve funzionare per circa 20/25 anni, questo significa che farlo funzionare al massimo delle sue potenzialità per un buon lasso di tempo garantisce sia il piano di rientro stimato in fase di realizzazione, cioè la capacità dell’impianto di ripagarsi producendo energia pulita da utilizzare per la propria utenza in modo abbondante, che un successivo risparmio una volta superato il rientro dai costi per la realizzazione.

Quindi il titolare di un impianto fotovoltaico deve riuscire a mantenere un funzionamento ottimale del proprio impianto, e qui vogliamo lasciare qualche consiglio in merito.

Un impianto che lavora al massimo delle sue potenzialità consentirà di avere un maggior risparmio sulla bolletta. Sarà quindi necessario ottimizzare sia i rendimenti che le prestazioni dell’impianto installato, che l’ottimizzazione dei consumi. Questo consentirà di aumentare l’autoconsumo diretto. Ed un alto rendimento produttivo ovviamente influirà anche sui tempi di rientro per l’investimento fatto per la realizzazione. Sarà quindi consigliabile monitorare la produzione di energia raccogliendo ed analizzando i dati dell’impianto. Questo vale per i piccoli impianti ed a maggior ragione diventa importante nel caso di impianti più grandi. Questo consente di verificare eventuali malfunzionamenti dell’impianto o di anomali cali di produzione, consentendoci di intervenire tempestivamente nell’individuare le cause del problema e risolverlo. Così facendo evitiamo di perdere la produzione energetica.

E’ anche possibile monitorare a distanza l’impianto, e solitamente è consigliabile nel caso di impianti molto grandi. Lo si può fare sfruttando ad esempio la rete ed il web con dei programmi appositi di monitoraggio che inviino una segnalazione tempestiva su eventuali anomalie del sistema. Per impianti grandi è possibile richiedere anche eventuali servizi di management specializzati.

Ma per mantenere un impianto perfettamente funzionante nel tempo è necessario fare una continua manutenzione e pulizia dei pannelli. Esiste la possibilità, anche in questo caso, di richiedere servizi specializzati per la pulitura ed un controllo ed una manutenzione regolare dei pannelli e dell’impianto. Solitamente comunque per preservare la produttività dell’impianto è necessario effettuare una pulizia regolare da pollini, sporcizia od altre impurità che potrebbero compromettere la resa dei pannelli. Inoltre effettuando la pulizia si potrà anche fare degli opportuni controlli visivi sui moduli e sui componenti dell’impianto, consentendo così anche un rapido intervento, evitando eventualmente anche nuovi ombreggiamenti che potrebbero pregiudicare il funzionamento dell’impianto.

Il vantaggio dell’impianto fotovoltaico è che non ha parti in movimento e quindi non è soggetto ad una eventuale usura meccanica. Questo rende quindi più semplice e rapida la procedura di controllo e di manutenzione. Chiaramente è consigliabile far fare il tutto da un professionista abilitato, possibilmente prima del periodo di picco della produzione, ad esempio a fine inverno od inizio primavera.

E’ possibile effettuare una manutenzione ordinaria di un piccolo impianto con una chiamata annuale, come ad esempio si fa per la manutenzione di una caldaia, mentre per i grandi impianti è consigliabile usufruire di servizi all inclusive che si prendano in carico tutti gli aspetti della gestione completa dell’impianto : dal monitoraggio, alla ottimizzazione, alla manutenzione fino alla gestione burocratica.

Per chi fosse interessato possibile anche confrontare i dati di produzione del proprio impianto fotovoltaico con i dati degli impianti operanti nelle zone circostanti. Questo è fattibile grazie ai database di dati presenti su server centralizzati che monitorano e confrontano in tempo reale la produzione di più impianti. In un unico server è così possibile raccogliere i dati di migliaia di impianti e confrontare così i rendimenti delle installazioni consentendo così di avere un riscontro reale e può dare delle indicazioni sulla qualità e sul rendimento dell’impianto installato.

 

Leggi il nostro approfondimento sui vantaggi di un impianto fotovoltaico.

 

Se sei interessato all’installarzione di un impianto fotovoltaico, desideri un preventivo gratuito o se semplicemente desideri avere una stima puoi contattarci indicando i tuoi dati e il tipo di impianto che desideri e tutte le informazioni che ritieni utile fornirci.

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Sicurezza e comfort con l’impianto videocitofonico evoluto

Sicurezza e comfort con l’impianto videocitofonico evoluto

Quante volte hai sentito suonare il tuo citofono ed alla domanda “Chi è?” non hai ottenuto alcuna risposta? Ed a quel punto chiunque verrebbe assalto dal dubbio se aprire o meno la porta. La soluzione migliore per questa situazione è un impianto videocitofonico!

Una valida soluzione – per sapere sempre chi si presenta alla porta – è data da un impianto videocitofonico che, oggi grazie all’innovazione tecnologica, permette un’identificazione chiara e puntuale grazie a un ampio monitor a colori all’interno delle abitazioni, e le postazioni esterne possono essere dotate di telecamere con obiettivo a grandangolo che ci permette di identificare perfettamente l’ospite senza incertezze.

Ebbene sì, i videocitofoni sono strumenti tecnologici dotati di videocamere, utili per garantire la sicurezza della propria casa e della propria famiglia.

Nell’era della domotica e della tecnologia all’interno della Smart Home, anche il videocitofono si è evoluto rispetto ai modelli tradizionali e le tipologie più moderne garantiscono un elevato grado di comfort e sicurezza.

I videocitofoni sono apparecchi che consentono di vedere, oltre che sentire, le persone che si trovano all’esterno attraverso la telecamera incorporata nel posto esterno. In altre parole con il videocitofono si può parlare e vedere in tempo reale con chi si sta fuori al portone.

Oggi i moderni impianti videocitofonici usufruiscono per l’installazione di due soli cavi, spesso riutilizzando quelli già presenti, senza dover affrontare costose dismissioni né installazioni di nuove canalizzazioni e tubazioni antiestetiche né invasive opere murarie.

Inoltre, l’impianto videocitofonico può essere dotato di telecamere aggiuntive che permettono di realizzare il videocontrollo domestico di zone diverse della propria abitazione / condomino realizzando di fatto un piccolo sistema di videosorveglianza per garantire la massima sicurezza, senza avere dispositivi aggiuntivi di registrazione di immagini e quindi conservazione dei dati, rispettando così il tema di privacy inquadrando aree esterna pubbliche.

Tra le tipologie di videocitofono troviamo quelli smart utilizzabili anche a distanza direttamente dal proprio smartphone e che possono integrare funzioni domotiche per la gestione della propria abitazione.

Videocitofono Smart: chi suona alla porta è a portata di click

Il vantaggio più tangibile che offre il videocitofono Smart è sicuramente di consentire di guardare chi suona alla porta direttamente dallo smartphone anche quando non si è in casa; ma anche di interagire con le persone.

Tramite una app dedicata si controlla il citofono e la sua funzione di apriporta da remoto attraverso la connessione internet. La videocamera del citofono fa le veci di un sistema di videosorveglianza perché il più delle volte è possibile controllare cosa succede all’esterno direttamente dal cellulare.

In questo modo lo smartphone serve a far entrare non solo agli ospiti, ma anche a sostituire le chiavi di casa visto che basta usare l’applicazione per aprire e chiudere la porta.

Vantaggi e comodità in primo piano

Il videocitofono è un apparecchio presente sul mercato già da tempo, in più oggi si veste della funzione Smart che gli consente di essere connesso alla rete domestica e quindi di diventare una finestra su abitazione da qualsiasi parte del mondo.

Il bello di questo tipo di dispositivi è che aggiungono funzioni in più a qualcosa che sembrava non avere più nulla da dare. Non un semplice apriporta, dunque, ma un dispositivo sincronizzato con le proprie abitudini e i ritmi e ne aumenta la sicurezza.

Vuoi approfondire alcuni aspetti oppure hai necessità di un preventivo gratuito per il tuo impianto? Contattaci!

Quali sensori per gli impianti antintrusione?

I sensori di movimento sono necessari per poter rilevare il passaggio di e far scattare l’allarme prima che l’eventuale intruso entri nella casa.

Come già avevamo accennato precedentemente, un  impianto antifurto funziona grazie a due aspetti fondamentali:

  • i sensori installati nell’abitazione
  • la connessione dell’impianto a una centrale di sorveglianza, alle forze dell’ordine o ai nostri smartphone semplicemente solo per avvisarci tempestivamente dell’avvenuta intrusione in casa.

Qui vi spiegheremo meglio i sensori di movimento, che sono conosciuti anche come sensori volumetrici o radar.

I sensori perimetrali sono quei sensori posti all’esterno della casa e solitamente sono wireless. I sensori volumetrici invece sono necessari per poter rilevare la presenza di persone all’interno dell’ambiente in cui sono installati o per poter creare delle barriere sulle finestre, segnalando la presenza di un’eventuale intrusione e facendo così scattare l’allarme.

Dato che segnalano la presenza di un’intruso la loro installazione ideale è in zone di passaggio, come ad esempio in corridoio o scale. E’ possibile in alcuni impianti attivare un programma parziale, solitamente una modalità “notturna”, abilitando ad esempio i soli sensori perimetrali posti all’esterno della casa, lasciando disattivati i sensori posti all’interno. Così facendo sarà possibile comunque muoversi all’interno della casa senza far scattare alcun allarme.

Esistono due tipi di sensori di movimento: il classico od il cosiddetto “ a tenda”. Il modello a tenda è un sensore dotato di di una lente particolare che protegge una superficie piana e non un volume. In commercio è possibile trovare la versione che proiettano dall’alto verso il basso, che vanno installati ad esempio nella parte alta interna della finestra, sia il modello a tenda da esterno, in grado di proteggere l’apertura evitando falsi allarmi derivanti dal passaggio di uccelli o animali domestici. I sensori a tenda sono l’ideale per la protezione dei varchi Il sensore di movimento classico invece è utilizzato per la protezione di ambienti interni.

In base alla tecnologia utilizzata per il rilevamento possiamo dividerli ulteriormente in tre tipologie:

  • INFRAROSSO (Sensore a infrarosso Passivo o PIR). E’ un sensore elettronico che misura i raggi ad infrarossi (IR) che vengono irradiati dagli oggetti nel suo campo visivo. Il sensore rileva una variazione di temperatura, quindi quando una persona entra nell’area monitorata, il calore corporeo attiva il sensore che fa scattare l’allarme.
  • DOPPIA TECNOLOGIA (infrarosso + DMT). Questo tipo di sensori segnalano calore e spostamento. Questo consente di ridurre i falsi allarme perché si attiva solo quando entrambi i sensori rilevano qualcosa che non va e garantisce rilevazioni molto accurate.
  • TRIPLA TECNOLOGIA (infrarosso + DMT + MICROONDA MW). Questa tipologia di sensore utilizza ben tre tecnologie di rilevamento: il sensore ad infrarossi, il sensore di movimento combinato con le microonde. Può essere installato anche in presenza di animali domestici. Il sensore ad infrarosso segnala la variazione di temperatura, a cui si è aggiunto il sensore di movimento. Con la tecnologia microonde si utilizza un emettitore di onde elettromagnetiche che lavora ad alta frequenza, circa 25 Ghz, ed il suo funzionamento è basato sull’effetto Doppler. L’onda emessa dal sensore satura la stanza controllata impiegando una certa energia. Ad un ulteriore controllo, quando c’è un corpo in movimento, l’onda propagata avrà bisogno di un’energia differente. Il sensore si accorge di questa anomalia ed invia un segnale di allarme. I sensori a doppia tecnologia utilizzano tutte e due le tecniche e si attivano solo ed ESCLUSIVAMENTE se tutti e due i segnali di allarme sono verificati. Con il rilevamento a microonde il sensore riesce a rilevare la presenza di un corpo in movimento all’interno dell’area monitorata. Garantisce altissima affidabilità e immunità ai falsi allarmi.

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