Antincendio

Antincendio, entro il 1° luglio 2017 cavi elettrici con certificazione Ue

Aice ha pubblicato una brochure aggiornata con tutte le informazioni.

“Informare tutti coloro che quotidianamente trattano cavi elettrici per energia e trasmissione dati che ricadono nell’ambito del Regolamento Prodotti da Costruzione, meglio noto come Regolamento CPR (UE 305/2011).”

È questo lo scopo della brochure “I Cavi e il Regolamento Prodotti da Costruzione CPR UE 305/11. Raccomandazioni dell’Industria Italiana di Cavi e Conduttori Elettrici”, aggiornata a settembre 2016, pubblicata da Aice (Associazione italiana industrie cavi e conduttori elettrici).

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La pubblicazione – IN ALLEGATO – presenta gli obblighi di legge da rispettare, le classi di reazione al fuoco, i sistemi di valutazione e verifica della costanza delle prestazioni (AVCP), le prestazioni minime da garantire, i tipi di ambienti e le tempistiche di applicazione del Regolamento Prodotti da Costruzione.

NORMA CEI UNEL 35016. Nella brochure si ricorda che il Comitato Elettrotecnico Italiano ha emesso, in data 1° settembre 2016, la Norma CEI UNEL 35016 che fissa, sulla base delle prescrizioni normative installative CENELEC e CEI, le quattro classi di reazione al fuoco per i cavi elettrici in relazione al Regolamento UE 305/2011, che consentono di rispettare le prescrizioni installative nell’attuale versione della Norma CEI 64-8.

La suddetta Norma CEI UNEL si applica a tutti i cavi elettrici per installazioni permanenti negli edifici e nelle altre opere di ingegneria civile (esempi: abitazioni, edifici industriali e commerciali, uffici, ospedali, scuole, metropolitane, ecc.) ed ha lo scopo di supportare progettisti ed utilizzatori nella scelta del cavo adatto per ogni tipo di installazione.

ENTRATA IN VIGORE. Il Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) è in vigore per tutti gli Stati dell’UE dal 1° Luglio 2013 per tutte le famiglie di prodotti tranne che per i cavi.

L’applicabilità ai cavi elettrici è divenuta operativa con la pubblicazione della Norma EN 50575 nell’elenco delle Norme armonizzate ai sensi del Regolamento stesso (Comunicazione della Commissione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, 2016/C 209/03), che ha stabilito le seguenti tempistiche:

dal 10 Giugno 2016, gli Organismi di certificazione possono essere notificati (diventando Organismi Notificati) e successivamente possono rilasciare i certificati di Costanza delle Prestazioni o effettuare i test di laboratorio per consentire l’apposizione della marcatura CE e l’emissione della Dichiarazione di Prestazione (DoP);

fino al 1° Luglio 2017 sussisterà un periodo di coesistenza, durante il quale produttori e importatori potranno immettere sul mercato indifferentemente cavi che rispettano o meno il Regolamento CPR. Dopo questo periodo (1 anno) la marcatura CE e la Dichiarazione di Performance saranno obbligatorie per tutti i cavi per costruzione immessi sul mercato, anche nel caso non esistano ancora le prescrizioni in merito al loro utilizzo da parte delle autorità italiane.

Dopo il 1° Luglio 2017 i cavi non marcati CE potranno comunque essere utilizzati:

– in applicazioni differenti da edifici ed opere di ingegneria civile;

– al di fuori dell’Unione Europea (export).

 

 

Honeywell Lyric T6

Honeywell Lyric T6, il termostato bello e intelligente

Facile e veloce da installare tramite la procedura guidata via app, tra le specifiche del termostato Lyric T6 troviamo la compatibilità con HomeKit via app Casa, il controllo della temperatura in base alla posizione (geo-fencing), oltre alla funzione di “apprendimento intelligente” mediante cui memorizza i cicli di riscaldamento della casa in accordo alle abitudini dei suoi utenti . Tramite Lyric, l’app proprietaria di Honeywell (disponibile sia per iOS sia per Android), l’utente avrà il controllo completo dell’impianto, comprese le funzioni di notifica per eventuali allarmi o problemi. Lyric T6 è disponibile in due versioni: una cablata da montare a parete e una wireless che offre una maggiore flessibilità di posizionamento; il termostato è compatibile con la quasi totalità delle caldaie presenti sul mercato oltre ad essere integrabile in quasi ogni impianto di riscaldamento.

Impianti TV

Guida per l’applicazione delle norme sugli impianti di ricezione televisiva

In inchiesta pubblica la nuova edizione della Guida CEI 100-7: “Guida per l’applicazione delle Norme sugli impianti di ricezione televisiva“.

La Guida tratta degli impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi. Tali impianti rientrando nella definizione di impianti di comunicazione elettronica, pertanto sono soggetti alle disposizioni del Codice delle comunicazioni elettroniche (D.Lgs. 259/03).

Nella Guida vengono anche esaminati gli sviluppi recenti degli impianti di distribuzione via cavo dei segnali televisivi, sonori e dei servizi interattivi, al fine di guidare il progettista e l’installatore alle esigenze che si presenteranno ed offrire all’utente i nuovi servizi disponibili evitando le condizioni discriminatorie, sia tra utenti dello stesso impianto, sia tra i segnali primari presenti nella zona di ricezione, sia tra i diversi mezzi trasmissivi. Il documento rimarrà a disposizione degli interessati fino al 31 ottobre.

Scarica il documento in formato .pdf.

 

Wi-Fi alle stazioni di ricarica

Connettività Wi-Fi alle stazioni di ricarica per veicoli elettrici

Texas Instruments propone il primo progetto di riferimento per l’aggiunta della connettività Wi-Fi a una stazione di ricarica per veicoli elettrici al fine di monitorare e controllare in remoto la ricarica dei veicoli da remoto, smartphone e tablet.

I progressi nella tecnologia di batterie e stazioni di ricarica e le normative hanno portato a un incremento del numero di nuovi veicoli elettrici in tutto il mondo. I costruttori di veicoli elettrici hanno bisogno di stazioni di ricarica che facilitino la ricarica.

Questo progetto utilizza la tecnologia per microcontroller wireless (MCU) SimpleLink Wi-Fi di Texas Instruments che consente di creare stazioni in grado di effettuare ricariche in modo intelligente, di rilevare e comunicare i momenti in cui una stazione di ricarica è disponibile.

 

Ricarica veloce e smart

Una barriera alla diffusione di stazioni di ricarica è il tempo necessario per ricaricare un veicolo.

Il progetto supporta sia la ricarica di Livello 1, compatibile con le prese domestiche, sia la ricarica di Livello 2 che permette di collegarsi alle reti con corrente più elevata (da 15 A a 30 A e oltre) disponibili in edifici commerciali.

I caricabatterie di Livello 2 richiedono fino a otto ore per ricaricare un veicolo.

L’azienda prevede, inoltre, di presentare un progetto di riferimento per un caricabatterie a corrente continua di Livello 3 scalabile a 600 V e 400 A in grado di ridurre il tempo di ricarica a soli 20 o 30 minuti.

 

Innovazione dal veicolo al caricabatterie

Texas Instruments accelera l’innovazione per veicoli elettrici e stazioni di ricarica grazie a una gamma completa di processori integrati e tecnologie analogiche, inoltre i microcontroller contribuiscono a creare veicoli elettrici e ibridi più leggeri con una maggiore autonomia su distanze più lunghe senza bisogno di ricarica.

I principali vantaggi della stazione di ricarica con funzione Wi-Fi:

  • servizio di ricarica di Livello 1 e 2;
  • connettività Wi-Fi da smartphone, tablet, smartTV e pc grazie alla tecnologia SimpleLink Wi-Fi
  •  erogazione di potenza fino a 30 A;
  • possibilità di supportare altre applicazioni come automazioni domestiche e sistemi di pagamento.

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Impianti Elettrici e Idrotermosanitari

Impianti elettrici e idrotermosanitari: inversione di tendenza

La buona notizia per chi opera nel settore dell’edilizia e degli impianti elettrici e idrotermosanitari è arrivata: con il 2016 il settore delle costruzioni sta uscendo lentamente dalla fase recessiva.

Già nella seconda parte del 2015 sono stati registrati i primi segni di una lenta fuoriuscita dalla crisi, iniziata nel 2007 con una previsione di ritorno alla crescita degli investimenti in costruzioni: inizia la nuova stagione del settimo ciclo edilizio, in cui gli impianti saranno uno dei protagonisti dell’evoluzione del settore.

Le nuove costruzioni sono sinonimo di integrazione fatto di nuovi prodotti, di sistemi e componenti, di nanotecnologie e biotecnologie, di sensori, termostati, di Internet of Things, di robotica, di digitalizzazione, building automation. Uno scenario che vede un rapido sviluppo della domanda internazionale di impiantistica.

Nel 2015 il mercato europeo degli impianti è arrivato a valere 369 miliardi di euro, il 27% di tutto il valore della produzione nelle costruzioni (nel 2009 era il 24%). In questo dato sono incluse: installazioni elettriche, impianti per la climatizzazione, idraulici e altri impianti per l’edilizia, per le telecomunicazioni, per la produzione e distribuzione di energia elettrica e idrica, domotica e automazione.

La domanda di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili insieme allo sviluppo del settore della riqualificazione edilizia in ambito di efficientamento energetico hanno reso possibile la conquista di quote di mercato da parte dell’impiantistica negli ultimi anni.

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Impianti in Europa: Italia al terzo posto

Nel 2015 in Italia la quota di mercato degli impianti elettrici e idrotermosanitari sugli investimenti in costruzioni segna il 34%; il valore della produzione è stimato in 46 miliardi di euro.

Le quote più alte in Italia, Francia e in Germania, dove oltre il 30% del settore delle costruzioni è oggi fatto di impiantistica. Il mercato tedesco è il primo mercato europeo, con un valore della produzione nel 2015 stimato in circa 100 miliardi di euro. A seguire la Francia dove l’impiantistica vale circa 50 miliardi di euro, l’Italia con 46 e il Regno Unito con circa 44.

Secondo le nuove stime Cresme, l’installazione degli impianti in Italia nel 2015 vale quindi quasi 46 miliardi di euro: 19 miliardi di euro il fatturato dell’installazione idrotermosanitaria; oltre 22 miliardi per gli impianti elettrici e 4,6 miliardi il fatturato degli altri impianti.

 

Protezione dai fulmini

Proteggiamoci dai colpi di fulmine: con l’SPD!

“Chiudi la finestra che entra il fulmine in casa!!!”

Molti di noi hanno avuto modo di ascoltare questa esclamazione, probabilmente dai nostri nonni, che terrorizzati dai fulmini temevano che questi avrebbero potuto scagliarsi ed entrare in casa dalle finestre lasciate aperte. Fortunatamente, in realtà, nonostante le statistiche parlino di alcuni decessi a causa di fulminazioni atmosferiche, nessuno di questi decessi è avvenuto all’interno di abitazioni o edifici in genere.

Tuttavia sappiamo che un fulmine, quando cade nelle immediate vicinanze di una abitazione, può provocare danni che si potrebbero ripercuotere sugli apparati elettronici collegati all’impianto elettrico.

Nel migliore dei casi salta l’interruttore magnetotermico posto a difesa del nostro centralino e tutto si risolve con il ripristino dell’apparecchio sollevando la leva che tutti conosciamo. Nel peggiore dei casi gli elettrodomestici della casa, dal frigorifero allo smartphone lasciato in carica fino alla TV, diventano inutilizzabili con cospicui danni economici.

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Come proteggere quindi le nostre case ed i nostri impianti elettrici?

La risposta viene data dai produttori di materiale elettrico, che hanno progettato e realizzato un oggetto tanto semplice quando efficace: l’SPD, un dispositivo di protezione contro le sovratensioni.

Si tratta di un apparecchio che l’installatore inserisce all’interno del nostro centralino o del quadro elettrico, capace di assorbire le scariche dovute alle fulminazioni atmosferiche e in grado di dissiparle evitando i danni descritti sopra. Il sistema consiste in un apparato a moduli con una cartuccia dissipatrice di cui è possibile verificarne l’integrità grazie ad un indicatore chiaramente visibile.

Essere informati ed utilizzare gli strumenti giusti disponibili sul mercato è fondamentale per prevenire in modo consapevole danni che facilmente possono essere evitati.

 

Energie Rinnovabili

Rinnovabili: a che punto siamo?

Secondo una recente rilevazione nel primo trimestre di quest’anno le installazioni di Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) sono diminuite del 25%.

In particolare, la variazione rispetto all’ultimo trimestre 2015 evidenzia il trend negativo per gli impianti eolici (-93%) e per gli impianti idroelettrici (-71%), mentre gli impianti fotovoltaici col + 0,3% confermano la variazione tendenziale rispetto al primo trimestre 2015 del 33%, con una nuova potenza installata di circa 85 MW.

Nel anno 2005 veniva emanato il Primo Conto Energia e l’Italia ha conquistato i vertici fra i paesi europei con più installazioni fotovoltaiche. Con una capacità installata di 18,6 GW l’Italia segue la Germania conquistando la leadership nell’energia prodotta (a livello europeo) con 22.306 GWh

Per quanto riguarda le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico anch’esse hanno beneficiato di una serie di incentivi e quindi la produzione di energia è significativa.

A fine 2015 la potenza installata della FER elettriche ammonta a circa 51,5 GW con una produzione di circa 106.686 GWh.

Al momento sono allo studio la semplificazione dell’iter per la connessione di piccoli impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici, la micro generazione e lo storage.

Piccoli impianti fotovoltaici integrati sui tetti

Gli impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici, con potenza nominale fino a 20 kW, possono connettere l’impianto di produzione alla rete di distribuzione tramite un iter semplificato.

Per la connessione e l’esercizio è possibile utilizzare un modello unico (allegato al decreto) costituito da una prima parte che contiene i dati da fornire al distributore prima dell’inizio dei lavori e da una seconda parte con i dati da fornire a fine lavori.

Possono beneficiare gli impianti di produzione:

  • realizzati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo attivi in bassa tensione;
  • aventi potenza non superiore a quella già disponibile in prelievo;
  • aventi potenza nominale non superiore a 20 kW;
  • per il quale sia contestualmente richiesto l’accesso al regime dello scambio sul posto;
  • caratterizzato da assenza di ulteriori impianti di produzione sullo stesso punto di connessione.

Micro generazione

Gli impianti di produzione fino a 1 kW hanno beneficiato di alcune esenzioni dal punto di vista normativo, tali da farli considerare esenti da qualsiasi obbligo, anche informativo.

L’errore, se così si può definire, nasce dalla nota pubblicata sulla Norma Cei 0-21 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica” secondo cui per impianti con potenza di generazione inferiore a 1 kW, valgono le sole prescrizioni relative agli impianti passivi.

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Questo rendeva possibile connettere alla rete elettrica un micro generatore senza la necessità di rispettare i vincoli normativi previsti per gli impianti di potenza maggiore.

La pubblicazione della Norma Cei En 50438 e la modifica ormai prossima della Norma Cei 0-21 renderanno la connessione un po’ più complessa di come appariva fino ad oggi.

Dal punto di vista procedurale, invece, la connessione di un impianto di potenza fino a 1 kW rientra nelle procedure previste dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il servizio idrico – AEEGSI (con l’eventuale beneficio previsto per i piccoli impianti fotovoltaici fino a 20 kW descritti prima).

Storage

L’accumulo elettrico si è affacciato nel mondo delle rinnovabili da un paio di anni, soprattutto in previsione di un possibile incentivo pubblico sul modello di quello tedesco.

Con la modifica della disciplina dello scambio sul posto è diventata meno remunerativa l’immissione dell’energia elettrica prodotta e non consumata nella rete elettrica.

Quindi risulta più conveniente poter accumulare questa energia per poi prelevarla quando se ne ha bisogno.

Purtroppo in questo campo le regole non sono chiare e molti hanno pensato che l’installazione di un sistema di accumulo (Energy Storage System, ESS) non dovesse sottendere a particolari vincoli normativi.

Le regole sono state definite con la Deliberazione 20 novembre 2014 n. 574/2014/R/eel “Disposizioni relative all’integrazione dei sistemi di accumulo di energia elettrica nel sistema elettrico nazionale” e dalle regole tecniche, Norme Cei 0-16 e Cei 0-21.

 

 

Internet Of Things

Internet of Things: la rivoluzione degli oggetti connessi

Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di Internet of Things in tutti gli ambiti e soprattutto nel settore del condizionamento. Si moltiplicano, infatti, le notizie di aziende che puntano a prodotti e soluzioni basate su questa tecnologia sia in ambito consumer sia in applicazioni commerciali e industriali.

Nel caso di soluzioni consumer si tratta principalmente di offrire agli utenti la possibilità di regolare da remoto i sistemi di condizionamento attraverso App utilizzabili da tablet e smartphone.

Nel caso, invece, di applicazioni industriali si tratta di piattaforme che aiutano i facility manager a mantenere le attrezzature in uno status di perfetta efficienza o a diminuirne l’impatto energetico e permettono ai gestori di impianti a monitorare e controllare tutti i sistemi installati all’interno dell’edificio.

I vantaggi effettivi che questa rivoluzione tecnologica può offrire riguardano principalmente l’efficienza energetica, la manutenzione predittiva e la gestione degli impianti.

Con il termine di Internet of Things si indicano principalmente tutti quegli oggetti connessi in grado di semplificare automatizzando processi e mettendo a disposizione informazioni.

Attualmente gli ambiti – dove è maggiormente diffusa questa tecnologia – sono legati all’energia con i cosiddetti smart meter e al mondo dei veicoli elettrici.

Ma le possibilità sono infinite poiché gli oggetti in grado di comunicare e dialogare sono tantissimi, ad esempio sensori in grado di ottimizzare i flussi del traffico oppure di individuare la presenza di ostacoli, soluzioni che individuano sprechi e guasti…

Se pensiamo al mondo della climatizzazione e del riscaldamento, la nascita dei termostati intelligenti ha permesso di migliorare il comfort, semplificare la vita e soprattutto di efficientare gli edifici. I termostati smart sono, infatti, in grado di adattarsi alle esigenze dell’utente e permettono di risparmiare anche il 20% di energia.

Grazie a una semplice App è possibile accendere, spegnere e regolare l’aria condizionata attraverso una programmazione user-friendly e intuitiva.

In termini di sostenibilità si possono ottenere risparmi energetici e avere anche i dati concreti di occupazione dell’edificio, collegando ad esempio a sensori tutte le luci di un edificio per ufficio.

Da tutto questo si evince che l’Internet of Things non è il futuro, ma è la realtà nella quale stiamo vivendo, è solo necessario rendere l’utente più consapevole.

 

BTicino MyHome_Web

MyHome_Web, la domotica secondo BTicino

Il portale MyHome_Web offre servizi innovativi per tutti i clienti che hanno un’abitazione equipaggiata con un impianto domotico BTicino. Attraverso una connessione internet, da personal computer, smartphone o tablet, l’utilizzatore può monitorare e gestire l’impianto a distanza. Il padrone di casa, o chiunque sia abilitato al servizio, è in grado di verificare se sono state dimenticate luci accese o tapparelle alzate, se occorre accendere la caldaia o il condizionatore, oppure visualizzare le immagini delle telecamere.

Proprio come avviene con un portale di home banking – e con la stessa sicurezza, affidabilità e professionalità – il servizio MyHome_Web consente di accedere a distanza all’impianto domotico dell’abitazione. E’ infatti sufficiente accedere al sito web www.myhome-bticino.it tramite PC o, con la nuova app MyHome_Web, anche tramite smartphone o tablet.

L’App MyHome_Web

L’App è stata progettata per gestire e monitorare l’abitazione in sicurezza da remoto, per questo si connette sempre passando tramite il portale che dispone delle opportune protezioni contro gli accessi indesiderati. Non è necessario configurare l’App sul dispositivo, una volta collegati al portale MyHome_web, basta inserire User e Password.

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Non ci sono limiti sul numero di App installabili, le stesse credenziali di accesso al portale relative al medesimo impianto possono essere utilizzate su più dispositivi mobili (ad esempio sugli smartphone di moglie e marito, o su smartphone, tablet e PC contemporaneamente).

L’App è disponibile gratuitamente per dispositivi Apple e Android sui rispettivi store digitali.

Per mettere in comunicazione l’abitazione, attraverso una connessione sicura, con i dispostivi elettronici (PC, Tablet, Smartphone), l’impianto MyHome deve essere fornito di un Web server standard F454, con versione firmare aggiornata e registrato a cura dell’installatore sul portale MyHome_Web. Il cliente può controllare tutte le funzioni della domotica BTicino effettivamente presenti nell’impianto e attivate sul portale, come illuminazione, automazioni, scenari, termoregolazione, gestione e visualizzazione dei carichi (elettrodomestici) e consumi, diffusione sonora, videocitofonia (anche con segreteria videocitofonica), videocontrollo, antifurto.

L’utilizzatore può scegliere di gestire l’impianto per funzioni (ad esempio, termoregolazione, automazione luci, ecc.), per locali (cucina, soggiorno, cameretta, ecc.) o per preferiti (attività predefinite scelte dal cliente di norma in relazione a quelle maggiormente utilizzate) e ricevere notifiche in tempo reale, per un monitoraggio costante dei locali.

L’attivazione al servizio MyHome Web da parte dell’utilizzatore è completamente online con pochi semplici passaggi, a fronte della sottoscrizione di un contratto.

Il Pacchetto Base, completamente gratuito, consente di controllare la maggioranza delle funzioni di un impianto. Il Pacchetto Energy consente di accedere da remoto alle funzioni di Termoregolazione ed Energy Management. Il Pacchetto Security, infine, permette di accedere alle funzioni avanzate relative ad antifurto e videocontrollo.

I pacchetti Energy e Security sono in prova gratuita per 6 mesi e, qualora si desideri continuare a utilizzarli, sono disponibili al costo di 15 euro/anno ciascuno.

 

 

 

Videocitofono Thomson

Da Thomson: videocitofono 2 fili con visione notturna

In un contesto come quello in cui stiamo vivendo cresce la richiesta di sicurezza nelle proprie abitazioni, e sono necessari sistemi di protezione attiva e passiva. Thomson, azienda operante nel campo dei sistemi elettronici e digitali innovativi e di semplice utilizzo, propone il Videocitofono 512261 a colori a 2 fili caratterizzato da un design sobrio, elegante e ultra sottile, con schermo di 7 pollici e visione notturna assicurata da una videocamera a colori a LED infrarossi.

Il videocitofono a colori a 2 fili di Thomson è dotato del supporto intelligente e brevettato smartbracket, che facilita l’installazione, e soprattutto è in grado di segnalare eventuali errori di posa come l’inversione di polarità, l’errata connessione, la verifica della tensione di alimentazione.

La sicurezza è importante per cui il videocitofono è dotato di un sistema di protezione della scheda elettronica in caso di cortocircuiti.

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Alto grado di protezione (IP55) per la pulsantiera esterna in alluminio a montaggio sporgente. La pulsantiera è equipaggiata con una videocamera LED IR, microfono, altoparlante e targhetta portanome retroilluminata in base alla luce presente. L’angolo della telecamera sulla pulsantiera è regolabile di 10° per adattarsi a qualsiasi configurazione Il collegamento tra monitor e pulsantiera avviene tramite 2 fili.

Il videocitofono a colori a 2 fili di Thomson ha la possibilità di collegare una serratura elettrica 12 V 1.2 A al monitor per comandare l’apertura di un cancello. Inoltre è possibile dotarsi di un monitor video aggiuntivo provvisto di tasti sensibili (come quello in dotazione). È sufficiente sfiorare i tasti per accedere alle funzioni del citofono e a tutte le impostazioni previste come la possibilità di registrare che suona alla porta di casa durante la propria assenza o gestire la funzione mute per una maggior discrezione.

Il nuovo Videocitofono 512261 Thomson è coperto da garanzia di 3 anni.