Cucinare con il microonde può essere pericoloso per la nostra salute? No, e vi spieghiamo perché
Sebbene il forno a microonde sia stato introdotto sin dalla fine degli anni ’40 (la scoperta che le microonde riscaldano il cibo risale al 1945) ed in Italia ha conosciuto un’ampia diffusione dagli anni ‘80, questo particolare elettrodomestico ha sempre creato e crea tutt’ora più di un dubbio in molte persone sulla sua sicurezza. Questo è dovuto principalmente al suo particolare modo di cuocere gli alimenti: se con un normale fornello infatti ad esempio per lessare una patata sono necessari almeno 12 minuti, con un forno a microonde ne servono meno di 6.
Come abbiamo detto il microonde utilizza un tipo di cottura diversa rispetto ad un forno elettrico tradizionale: un forno a microonde infatti riscalda i cibi utilizzando le onde elettromagnetiche che sono prodotte dal “magnetron”, una particolare valvola posto al suo interno. Le onde prodotte vanno a colpire la superficie esterna degli alimenti, questo fa sì che le particelle di acqua e grasso inizino a vibrare e, per effetto dell’attrito, si produca calore che poi si diffonde nell’alimento e lo cuoce. Questa particolare modalità di cottura risulta fino a cinque volte più veloce rispetto ai metodi classici, quali il gas od il classico forno elettrico, e riesce a raggiungere temperature molto elevate, ma per un periodo di tempo molto breve.
Il microonde è dannoso per la salute?
Il dubbio che deriva da questa particolare tipologia di cottura è se il microonde possa modificare la qualità degli alimenti e, soprattutto, se possa essere dannoso per la salute. Per cercare di capirlo sono stati fatti numerosi studi ed approfondimenti al riguardo, ed hanno dimostrato come il cibo cucinato o scaldato con il forno a microonde non è soggetto a variazioni che possano essere nocive per la salute. Le onde del forno a microonde non sono cioè in grado di modificare il DNA degli alimenti, che quindi rimangono, dal punto di vista molecolare, integri e non alterati. Quindi mangiare alimenti cucinati o cotti con un forno a microonde ad esempio non influisce sul rischio di contrarre malattie come il cancro, e le stesse qualità nutritive del cibo risultano addirittura, in alcuni casi, migliorate.
Il cibo cotto, dal punto di vista nutrizionale, è solitamente più povero di quello crudo in quanto molte vitamine e proteine risultano, a causa del calore della cottura, impoverite, e lo stesso accade anche con la cottura in un microonde. Con questi però alcuni alimenti, come ad esempio pesce o verdure, tendono a mantenere livelli nutrizionali superiori rispetto alla cottura tradizionale.
Quali sono i rischi?
Sappiamo che se ci esponiamo direttamente con una fonte di emissione di radiazioni elettromagnetiche corriamo il rischio di subire ustioni. Per questo motivo i forni a microonde in commercio devono rispettare rigide normative: devono essere ben schermati, in modo da mantenere le radiazioni al loro interno, e presentano rigidi sistemi di sicurezza che, non appena viene aperto lo sportello del forno, interrompono immediatamente l’emissione elettromagnetica.
Il microonde è quindi un prodotto estremamente sicuro, ma presenta comunque alcuni rischi, in particolare è possibile incorrere in infezioni od intossicazioni alimentari. Se un alimento dovesse rimanere per qualche giorno in frigorifero, scaldandolo in una pentola e portandolo ad ebollizione ridurremo la carica batterica, nel microonde invece non è possibile raggiungere una temperatura sufficiente a distruggere la carica. Questa quindi potrebbe restare nel cibo che, ingerito, potrebbe portare a disturbi gastrointestinali. Per questo motivo con il microonde è consigliabile cuocere cibi freschi o conservati nel frigorifero per un lasso di tempo limitato.
Come sono nati i dubbi sui rischi per la salute?
I forni a microonde utilizzano una particolare forma di radiazione a radiofrequenza. Proprio la parola “radiazione” viene comunemente associata al termine “radioattività”, che è prodotta ad esempio da elementi radioattivi e che è nota perché interagisce con il DNA ed è in grado di causare malattie come i tumori. In realtà sia la luce solare come i raggi X sono radiazioni e la stessa Associazione per la Ricerca sul Cancro (AIRC) ricorda che, perché le radiazioni siano dannose, devono avere energia sufficiente per poterlo fare e devono avere una capacità ionizzante, cioè in grado di poter rimuovere un elettrone da un atomo o da una molecola.
Proprio questa capacità ionizzante, unita all’elevata energia contenuta nella radiazione, è ciò che è pericoloso per il DNA. Le microonde invece sono radiazioni a radiofrequenza a bassa energia e non sono di tipo ionizzante. Hanno cioè energia sufficiente a far vibrare gli atomi all’interno di una molecola, ma non ne hanno a sufficienza per allontanare un elettrone dal suo legame e pertanto non sono così forti da poter causare mutazioni nel DNA. Per lo stesso motivo il cibo scaldato col microonde non è radioattivo e gli stessi alimenti cotti o scaldati con questo elettrodomestico non influiscono sul rischio di ammalarsi.