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Quattro nuove Norme CEI in materia di efficienza energetica
Il CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, ha recentemente pubblicato quattro nuove norme in materia di efficienza energetica:
La Norma CEI UNI EN 16325 (CEI 315-9) “Garanzie d’origine dell’energia – Garanzie d’origine dell’elettricità” specifica i requisiti per le garanzie d’origine dell’elettricità da tutte le fonti energetiche e ne stabilisce la terminologia e le definizioni, i requisiti per la registrazione, l’emanazione, il trasferimento e la cancellazione in linea con quanto indicato dalle direttive 2009/28/CE (Fonti rinnovabili – RED), 2012/27/CE (Efficienza energetica – EED) e 2009/72/CE (Mercato interno dell’elettricità – IEM). La norma definisce inoltre i metodi di misurazione e le procedure di audit. Il contenuto della norma può, con gli opportuni adattamenti, essere applicato per esempio al riscaldamento, al raffrescamento, o al gas (incluso il biogas).
La Norma CEI UNI EN 16247-5 (CEI 315-13) “Diagnosi energetiche – Parte 5: Competenze dell’auditor energetico” definisce i requisiti di competenza di un auditor energetico e può essere utilizzata per definire schemi nazionali di qualificazione della figura dell’auditor energetico, oppure dalle organizzazioni al fine di nominare un auditor energetico competente, o infine per assicurare, applicandola insieme alle altre Parti della serie EN 16247, un processo di diagnosi energetica di buona qualità. Tale norma stabilisce inoltre che tutte le competenze richieste possono far capo a un unico auditor energetico oppure ad un gruppo di auditor energetici.
La Norma CEI UNI EN ISO/IEC 13273-1 (CEI 315-14) “Efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili – Terminologia internazionale comune – Parte 1: Efficienza energetica” intende fornire supporto alle attività relative all’energia e all’efficienza energetica. I termini indicati sono stati selezionati in funzione della loro importanza e valenza trasversale. Tale norma si focalizza sui principi fondamentali e sui concetti della terminologia per l’efficienza energetica e la gestione dell’energia che sono di interesse per un elevato numero di Comitati Tecnici con lo scopo di migliorare la coerenza dei termini energetici.
La Norma CEI UNI EN ISO/IEC 13273-2 (CEI 315-15) “Efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili – Parte 2: fonti energetiche rinnovabili” intende fornire supporto alle attività relative all’energia e alle fonti energetiche rinnovabili. La norma tratta concetti che appartengono al campo generale dell’energia e, all’interno di questo, ai concetti trasversali nel settore delle fonti energetiche rinnovabili.
Le Norme CEI del CT 315 sono disponibili presso tutti i punti vendita CEI e CEI Webstore per l’acquisto online, sia in versione cartacea sia elettronica. Le norme sono pubblicate in lingua inglese, eccetto la Norma CEI UNI EN 16247-5 (CEI 315-13) che presenta il testo bilingue (inglese – italiano).
Come calcolare l’indice di Prestazione Energetica
La Diagnosi energetica è fondamentale per ridurre i consumi energetici. E necessario individuare l’indice di Prestazione Energetica per valutare i processi produttivi.
La diagnosi energetica ha l’obiettivo di verificare lo stato di salute energetico di un’azienda, calcolare l’Indice di Prestazione Energetica per valutare quali interventi effettuare per ridurre i consumi di energia elettrica e gas.
La diagnosi energetica restituisce una fotografia istantanea di un edificio, effettuandola periodicamente è possibile valutare i cambiamenti e intervenire su anomalie e situazioni inefficienti.
La normativa richiede una diagnosi ogni 4 anni, o, in alternativa, un Sistema di Gestione dell’Energia (SGE).
Per poter effettuare una buona diagnosi è necessario conoscere a fondo il processo produttivo di un’azienda. Solgen, una Energy Service Company certificata specializzata nella consulenza alle aziende che vogliono ridurre la spesa energetica, ha effettuato la diagnosi energetica degli stabilimenti di RCS.
L’attività di diagnosi dello stabilimento produttivo RCS di Roma, che produce una media di 140.000 copie giornaliere per il Corriere della Sera e per la Gazzetta dello Sport, è stata realizzata entrando nel cuore dell’attività produttiva, per trovare l’Indice di Prestazione Energetica (EnPI).
L’EnPI è un parametro fondamentale che fornisce il consumo specifico di ogni reparto, singola macchina, o dell’intero sito produttivo e consente di valutare se la soluzione tecnologia adottata sia la migliore tecnologia disponibile.
A seguito di un’analisi approfondita delle aree di attività, in questo caso formatura delle lastre di stampa e rotative, spedizione, e servizi accessori è stato possibile calcolare gli Indici di Prestazione Energetica, dividendo il consumo effettivo di energia elettrica e/o gas per i milioni di facciate stampate. In questo modo sono stati individuati gli EnPi relativi al consumo di energia elettrica per le singole attività produttive e per i servizi.
Solgen ha anche svolto la diagnosi della sede di Milano dove si trova principalmente la redazione. In questo caso gli Indici di Prestazione Energetica sono stati trovati dividendo il consumo energetico per i metri quadri di superficie utile. Si sono ottenute così indicazioni sull’efficienza dei sistemi di illuminazione degli uffici, riscaldamento, raffreddamento e produzione di acqua calda.
“Gli EnPI sono parametri fondamentali che permettono di capire il fabbisogno di energia per ogni singola fase del processo produttivo, possono essere confrontati con benchmark di settore per capire se il consumo energetico è eccessivo e quindi procedere con eventuali interventi” sottolinea Giuseppe Caruso, fondatore di Solgen. “In mancanza dei benchmark di settore possono comunque essere confrontati con i risultati di altri stabilimenti simili, piuttosto che con i risultati di una diagnosi successiva, prevista dalle normative ogni 4 anni.”
Casa: aumentare il risparmio energetico grazie alla domotica
Da qualche anno a questa parte si continua a fare riferimento in maniera sempre più frequente al tema della domotica, scorgendo all’orizzonte un potenziale enorme sviluppo in merito alle sue applicazioni come potente strumento tecnologico per il controllo degli impianti e nella gestione degli elettrodomestici.
Un settore, quello della domotica, che può contribuire ad apportare un notevole contributo al miglioramento dell’efficienza energetica all’interno delle abitazioni, opponendosi in qualche modo alla crisi del settore edilizia concretizzatasi negli ultimi 5-6 anni. Secondo i dati ISTAT il numero complessivo delle abitazioni (nuove ed ampliamenti) per le quali è stato concesso il permesso di costruire, dopo il picco del 2005 (305.706 unità), evidenzia una progressiva e intensa caduta a partire dall’anno successivo e, nel 2014, il numero di concessioni di edilizia abitativa stimato dall’ANCE è di circa 5mila unità con una flessione complessiva che supera l’80%. Si tratta di uno dei livelli più bassi mai raggiunti, inferiore, escludendo gli anni del secondo conflitto mondiale, al 1936.
Domotica ed efficienza energetica
Gli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo, che rappresentano nel 2015 il 37% del valore degli investimenti in costruzioni, sono l’unico comparto che continua a mostrare una tenuta dei livelli produttivi.
Rispetto al 2014, per gli investimenti in tale comparto, si stima una crescita del 2% in termini reali. L’aumento stimato per il 2015, pari a circa 1,8 miliardi di euro, è imputabile al potenziamento fino a dicembre 2016 della proroga degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per l’efficientamento energetico. Gli investimenti nel recupero abitativo (manutenzioni straordinarie) mantengono incrementi significativi rispetto alle nuove costruzioni che invece continuano a sentire dal 2008 gli effetti della crisi economica.
In un’ottica complessiva risulta interessante notare come in base ad una indagine compiuta dall’ANCE nel 2014 presso le imprese associate (al fine di comprendere come sta evolvendo il mercato dell’efficienza energetica e il ruolo che le aziende di costruzioni stanno ricoprendo nella riqualificazione degli immobili esistenti) sia stato confermato un ampio interesse da parte delle imprese associate verso la realizzazione di immobili residenziali green: la percentuale di nuovi edifici realizzati nel biennio 2012-2013 in classe energetica A (< 15 kWh/m2 annuo equivalente a 1,53 metri cubi di gas metano/m2 annuo) o B (< 30 kWh/m2 annuo, equivalente a 3,06 m3 di gas metano/m2 annuo) è significativamente superiore al 50%, e lo stesso si può dire per le nuove iniziative partite nel 2014.
Smart Home & Building: prospettive per il presente
In tale direzione si capisce perfettamente che le imprese più competitive siano quelle che hanno saputo investire nel know-how tecnologico: il contenuto tecnologico delle aziende è dato dalla ricchezza dei saperi a disposizione, dalla capacità di fornire soluzioni tecnologicamente avanzate che permettano di conseguire i risparmi energetici pianificati per la clientela. Dal lato della domanda, è necessario aumentare la conoscenza e la consapevolezza nell’uso dell’energia, in quanto è problematico far cambiare le abitudini delle persone con l’obiettivo di ridurre i consumi.
Ciò ci conduce alla esponenziale crescita che sta investendo la cosiddetta “Smart Home & Building”: il 46% dei proprietari intende acquistare prodotti per la casa intelligente, soprattutto per sicurezza o risparmio energetico, che con applicazioni di videosorveglianza, sistemi di antintrusione e di telecontrollo degli impianti di climatizzazione e riscaldamento rappresentano l’8% degli oggetti e il 23% del mercato. Allineando tali dati è perfettamente comprensibile come la domotica, nata per migliorare il comfort di vita nei nostri alloggi, possa oggi trasformarsi in uno strumento potente per ridurre in modo significativo i consumi di energia.