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Impianto Elettrico Nuovo Ristorante Botanic Sushi

Impianto Elettrico Nuovo Ristorante Botanic Sushi

Ristrutturazione e ampliamento dell’impianto elettrico presso il nuovo ristorante giapponese Botanic Sushi in centro ad Urbino.

Il 6 Febbraio 2020 ha aperto in pieno centro storico ad Urbino, grazie alla passione di due ragazzi per la cucina orientale e per il sushi, il ristorante Botanic Sushi. Il locale è ad Urbino (PU) in Via Vittorio Veneto 50, in pieno centro storico, ed è un locale che si rivolge ad una clientela giovane e che fa della qualità dei suoi prodotti e delle materie prime il suo punto di forza e che vengono utilizzati per ottenere piatti creativi e non scontati. Per il locale quindi anche il design doveva essere curato e per questo si sono utilizzati elementi di arredo e di illuminazione di grande effetto.

La realizzazione dell’impianto del locale è stato affidato tra fine 2019 ed inizio 2020 a noi di Elettro Star, che nel dettaglio ci siamo occupati di:

  • Smantellamento del precedente impianto elettrico;
  • Realizzazione del nuovo impianto elettrico;
  • Realizzazione dell’impianto di illuminazione, che per la particolare tipologia del locale ha previsto anche l’utilizzo di particolari lampade a sospensione;
  • Realizzazione di impianto forza motrice;
  • Impianto cablaggio strutturato e telefonico;
  • Certificazioni.

Scopri Botanic Sushi o segui tutti i loro eventi ed i loro piatti su Facebook.

 

Per un impianto elettrico realizzato a regola d’arte è necessario affidarsi a dei professionisti. Se hai necessità di ulteriori informazioni sui nostri servizi o per un preventivo gratuito contattaci compilando il modulo di seguito con i tuoi dati e fornendoci tutte le informazioni del caso.

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Manutenzione periodica degli impianti elettrici: cos’è?

Manutenzione periodica degli impianti elettrici: cos’è?

La manutenzione periodica degli impianti elettrici assicura nel tempo le perfette condizioni di funzionamento e sicurezza del tuo impianto! Scopri cos’è con noi!

Spesso si sottovaluta la manutenzione periodica degli impianti elettrici, ma è l’unico modo per assicurare nel tempo le perfette condizioni di funzionamento e sicurezza del tuo impianto! Scopriamola assieme!

La manutenzione periodica di un impianto è tutto quell’insieme di attività che vengono eseguite regolarmente e che consentono un perfetto funzionamento ed allo stesso tempo garantiscono la sicurezza degli impianti elettrici, sia per quel che riguarda l’ambito civile che nelle strutture aziendali.

Nel nostro lavoro in passato è capitato spesso di dover intervenire per risolvere guasti su alcune parti di un impianto, interventi che si sarebbero in alcuni casi potuti evitare pianificando una verifica ed una manutenzione periodica degli impianti. E grazie a questi interventi pianificati che controllano tutto l’impianto negli ultimi anni siamo riusciti a ridurre i guasti, che soprattutto nel caso di impianti industriali vuol dire evitare eventuali blocchi della produzione.

Fondamentalmente quindi lo scopo di una manutenzione programmata di un impianto elettrico è cercare di ridurre le probabilità di rotture e guasti dell’impianto, che con l’avanzare degli anni può ovviamente essere soggetto a deterioramento, ad esempio dovuto ad infiltrazioni di umidità o all’intervento di piccoli roditori, ad usura dei materiali, a sporcizia o polvere. Quindi applicare una strategia di interventi preventivi e programmati nel tempo consente di allungare la vita dell’impianto ed allo stesso tempo ottimizzare i consumi.

Manutenzione dell’impianto elettrico sul luogo di lavoro

Quando viene realizzato un impianto elettrico è necessario che vengano tenuti in considerazione anche le norme e gli obblighi, sia di sicurezza che di salute, che subentrano una volta che è stato realizzato l’impianto e che valgono sia per i datori di lavoro, che per gli amministratori ed i proprietari di immobili.

In particolare il mantenimento e la cura dell’impianto elettrico sul luogo di lavoro è un obbligo stabilito sia nel codice civile che da disposizioni legislative.

Per quanto riguarda il codice civile è disciplinato dal seguente articolo:

  • Art. 2087 – Tutela delle condizioni di lavoro

L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.

Sono diverse invece le disposizioni legislative:

  • DPR 547/55
  • D.Lgs. 626/94
  • DPR 22 ottobre 2001 n. 462

Oggi è in vigore il DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81, il Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che introduce la verbalizzazione dell’esito dei controlli manutentivi.

  • Art. 64 comma 1 lettera c

I luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori

  • Art. 64 comma 1 lettera e

Gli impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, vengano sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento

Non rispettare le normative, così come la mancata manutenzione dell’impianto, comporta diverse sanzioni sia pecuniarie che penali a carico del responsabile dell’impianto o del proprietario.

Manutenzione dell’impianto elettrico negli edifici privati

Così come per le aziende anche per quanto riguarda l’impianto elettrico negli edifici privati i proprietari sono tenuti ad effettuare regolari manutenzioni del’impianto, così come regolato dal Decreto del 22 Gennaio 2009, n. 37.

  • Art. 8 comma 2

Il proprietario dell’impianto adotta le misure necessarie per conservare le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dell’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate.

Ci teniamo anche a ricordare che la regolare manutenzione degli impianti è tra le clausole di garanzia che molte compagnie assicuratrici pongono in caso di sinistro.

Registro manutenzione impianti elettrici

Uno dei documenti più importanti, su cui sono annotati tutti gli interventi di manutenzione eseguirti sull’impianto nel corso del tempo, è il registro di manutenzione degli impianti elettrici.

Questo documento viene consegnato anche al Committente ed accompagna l’impianto dalla sua messa in funzione ed è fondamentale perché consente di poter avere sempre sotto mano lo storico di tutti gli interventi svolti.

Il Registro periodico delle manutenzioni degli impianti oltre ad essere un vantaggio sia per i tecnici che per gli utenti finali serve a garantire, nel rispetto delle normative vigenti, l’efficienza ed il corretto funzionamento dell’impianto elettrico. Si riescono così a ridurre sia i costi e che gli eventuali rischi legati alla sicurezza.

Perché rivolgersi a Elettro Star

Perché siamo un’Azienda con una esperienza di oltre 25 anni e che ha al suo interno un team qualificato di elettricisti specializzati in impianti elettrici.

Perché utilizziamo la migliore tecnologia per il controllo degli Impianti.

Perché oltre a fornire i classici interventi di assistenza siamo in grado di fornire ai clienti i controlli periodici necessari per Legge, inclusa la compilazione della documentazione legata al registro periodico delle manutenzioni. Siamo in grado di operare soprattutto su tutto il territorio regionale, in particolar modo nelle province romagnole di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, ma abbiamo eseguito e verificato impianti anche fuori provincia e regione, come ad esempio a Bologna e ad Ancona.

In base a quanto previsto dalle normative vigenti, provvediamo ad effettuare tutti gli interventi necessari affinché gli impianti dei nostri clienti siano sempre i più sicuri ed efficienti.

 

 

Fotovoltaico con accumulo: come funziona?

Fotovoltaico con accumulo: come funziona?

Sebbene per la sua realizzazione abbia costi più elevati rispetto all’impianto fotovoltaico normale, il fotovoltaico con accumulo offre nel lungo periodo un risparmio molto più elevato. Scopri con noi cosa è e come funziona un impianto fotovoltaico ad accumulo.

Esistono due tipi di impianti fotovoltaici: a scambio sul posto e con accumulo. Il secondo tipo di impianto non è ancora molto conosciuto e ancora molte persone hanno alcuni dubbi sul suo funzionamento. Sono in grado di funzionare in condizioni di brutto tempo? Esiste la possibilità di sfruttarli anche di notte? Per tutti coloro che avessero quindi dei dubbi abbiamo preparato una breve guida per spiegare il funzionamento per questo particolare tipo di impianto.

Impianti fotovoltaici

Partiamo con lo spiegare cosa sono i pannelli fotovoltaici. Il pannello fotovoltaico è un dispositivo costituito da diverse unità più piccole, chiamate “celle fotovoltaiche”, cioè dei dispositivi elettrici in grado di catturare la luce solare e convertirla in elettricità. I pannelli fotovoltaici più comuni che possiamo trovare in commercio sono costituiti da 48, 60, 72 oppure fino a 96 celle ognuno. In media ogni singolo pannello fotovoltaico è in grado di generare energia elettrica sufficiente per alimentare 1 o 2 apparecchi di uso comune. Per realizzare quindi un sistema fotovoltaico che sia in grado di alimentare una abitazione od un edificio, è necessario quindi realizzare un impianto composto da un set di più pannelli collegati tra loro.

Come funziona un pannello fotovoltaico?

Ora andiamo più nel dettaglio. Come abbiamo già detto sopra i pannelli fotovoltaici sono costituiti dall’unione di più celle fotovoltaiche e convertono l’energia del sole in elettricità. Grazie ad un particolare effetto, detto “effetto fotovoltaico”, la luce proveniente dal sole “stimola” gli elettroni che sono presenti nel silicio, che è il materiale con cui è realizzata ogni cella, che producono così energia. Il pannello produce così energia in corrente continua (CC) e la invia ad un inverter che la trasforma in corrente alternata (CA) per poter alimentare gli elettrodomestici ed i vari apparecchi delle nostre case e dei nostri edifici, e quindi poter alimentare per esempio la nostra televisione o anche solo per accendere le luci.

L’energia che viene così prodotta dall’impianto o viene inviata nella rete elettrica oppure viene inviata nella batteria. Ogni utente avrà quindi a disposizione un surplus di energia che potrà poi essere o sfruttata tramite degli accumulatori, oppure può essere rivenduta ad uno degli enti per l’energia elettrica fornendo così una entrata economica tale da poter ammortizzare l’investimento per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

Nelle giornate nuvolose i pannelli fotovoltaici funzionano?

Dato che le celle generano energia se vengono colpite dalla luce solare, uno dei dubbi più comuni è su cosa succede in condizioni di brutto tempo, magari in presenza di nebbia, di cielo nuvoloso o anche pioggia. È bene ricordate che anche se il sole è coperto dalle nuvole comunque emette della luce che, seppure in maniera ridotta, arriva a colpire i moduli. In queste condizioni dunque l’impianto funziona e riesce a produrre energia anche se la sua efficacia è inferiore rispetto alle giornate serene. In questi casi un fattore molto importante è anche la sensibilità dell’impianto fotovoltaico, che può variare a seconda delle varie tipologie. Le celle fotovoltaiche più recenti infatti sono in grado di offrire una buona resa anche in giornate nuvolose. Per impianti più datati invece i numeri possono essere ben diversi e si arriva ad ottenere una resa del solo 25% – 30%.

Inoltre negli impianti ad accumulo una volta che viene prodotta energia quella in eccesso viene inviata ad un accumulatore che è in grado sia di sopperire alla scarsa elettricità che viene generata in condizioni di brutto tempo, sia di poterla usare nelle ore notturne, cioè in quei momenti in cui non c’è luce e l’impianto non è in grado di produrre energia.

L’impianto può funzionare anche di notte?

Come abbiamo già detto sopra di notte, in assenza di luce solare, i pannelli non producono energia ed entrano in una modalità di sospensione. Ma è possibile sfruttare l’energia di notte? Come abbiamo già visto in caso di condizioni di brutto tempo l’impianto fotovoltaico ad accumulo può produrre energia extra nelle belle giornate che può essere immagazzinata tramite degli accumulatori ed utilizzata successivamente. In questi particolari impianti quindi si crea sempre un sistema di pannelli che produca più energia di quanta sia necessaria durante il giorno, in modo tale da spostare ed immagazzinare l’energia in eccesso in una particolare batteria. Una volta che il nostro impianto va in sospensione sarà poi possibile utilizzare l’energia che il nostro sistema avrà accumulato per alimentare la nostra abitazione. Questo fa sì che l’abitazione possa essere in grado di funzionare anche in modo completamente indipendente.

Quali sono i vantaggi di un impianto con accumulo?

Prima di tutto un impianto fotovoltaico consente di ridurre i costi delle bollette elettriche. Una volta che l’impianto sarà funzionante si otterrà energia gratuita che sfrutteremo al posto di quella che acquistavamo dal nostro fornitore, permettendo un grosso risparmio economico. Inoltre è possibile rivendere l’energia elettrica che produciamo all’ente nazionale erogatore, che potrà quindi pagarci l’elettricità generata e che non abbiamo utilizzato.

Un altro motivo per sfruttare questo tipo di impianti sicuramente è ecologico: un impianto solare è una fonte di energia rinnovabile verde e non rilascia alcun tipo di elemento inquinante. Con un impianto fotovoltaico domestico si possono risparmiare circa 1,3-1,6 tonnellate di carbonio all’anno (a seconda del luogo in cui ci si trova).

La misurazione in rete

Se scegliamo comunque di creare un impianto fotovoltaico che non dispone di un accumulatore, si può comunque di notte utilizzare l’energia solare in eccesso attraverso la misurazione in rete. Cioè la potenza in eccesso che viene prodotta dai pannelli di giorno viene esportata e venduta al gestore dell’energia elettrica, che ci ripagherà con dei crediti. Questi crediti possono poi essere scalati dalla nostra bolletta energetica. In sostanza la misurazione in rete consente di memorizzare il valore economico della potenza prodotta in eccesso ed utilizzarla per ridurre l’importo delle bollette elettriche.

Quali batterie si utilizzano?

Le batterie utilizzate principalmente sono di tre tipi:

  • batterie al piombo;
  • batterie al piombo/gel;
  • batterie al litio.

Le batterie al piombo sono le più economiche, ma hanno una vita bassa, mediamente di 2-3 anni. Le batterie al Litio sono più costose, ma hanno il beneficio di avere una durata maggiore di almeno quattro volte e possono arrivare ad una vita fino a 10-12 anni con circa 6.000 cicli di ricarica. Le batterie al Litio infine sono attualmente quelle più performanti nel rapporto costi-benefici.

Il risparmio economico

Come abbiamo detto sopra grazie a questo tipologia di impianti è possibile abbattere il costo delle bollette elettriche ottenendo un risparmio economico importante. In particolare il risparmio monetario che ne deriva è tale da permettere all’impianto di ripagarsi, mediamente, nel giro di 7/10 anni. L’investimento per la realizzazione è sicuramente superiore rispetto al classico impianto con scambio sul posto di pari potenza, ma i tempi di ammortamento sono simili perché l’autoconsumo, con le batterie, è più alto, e una volta raggiunta e superata la soglia del pareggio il risparmio è ancora maggiore.

Cosa possiamo fare per te?

Se ti serve un supporto di tipo tecnico, un preventivo o devi realizzare questo tipo di impianto, contattaci compilando il modulo seguente con i tuoi dati e fornendoci tutte le informazioni del caso.

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Sant’Antonio di Padova e Gli Ori di Sogliano: scopri i nostri primi impianti estivi!

Sant’Antonio di Padova e Gli Ori di Sogliano: scopri i nostri primi impianti estivi!

Con l’arrivo del bel tempo iniziano anche le prime feste estive, come la festa di Sant’Antonio di Padova, che si svolgerà il 7, 8 e 9 Giugno e la magia degli Ori di Sogliano, giunta alla 13° edizione e che si svolgerà il 15 e 16 Giugno!

Sagre e feste non mancano certo in Romagna e alcune di queste diventano un appuntamento imperdibile. Per gli eventi all’aperto e le manifestazioni è però necessario realizzare specifici impianti elettrici, detti impianti temporanei (leggi la nostra guida per la realizzazione degli impianti elettrici temporanei), per cui serve personale specializzato e preparato. Proprio grazie alla nostra esperienza i nostri ragazzi sono stati chiamati alla realizzazione dell’impianto di due eventi importanti: la festa di Sant’Antonio di Padova e Gli Ori di Sogliano.

  • Festa di Sant’Antonio di Padova

La prima festa si svolgerà nelle giornate di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 Giugno a Lo Stradone di Borghi (FC). Per questo evento i nostri ragazzi hanno dovuto provvedere all’allaccio degli stand gastronomici all’illuminazione ed alla realizzazione dell’impianto (audio, video ed illuminazione) per il palco, posto nel cuore della festa, che vedrà suonare nelle 3 serate 3 diversi gruppi musicali.

Per l’illuminazione è stato scelto una decorazione luminosa di sicuro effetto come le nostre catenarie di lampadine, realizzate su misura per l’evento dai nostri ragazzi.

Scopri sul nostro sito tutti i modelli di catenarie di lampadine disponibili!

 

  • Gli Ori di Sogliano

Gli Ori di Sogliano è la manifestazione, giunta quest’anno alla tredicesima edizione e dedicata ai 500 anni di Leonardo da Vinci, che saluta l’inizio della buona stagione. Questo tradizionale appuntamento è articolato sulle due giornate di sabato 15 e domenica 16 Giugno. Dalle ore diciotto tantissimi eventi contribuiranno a rendere indimenticabili queste serate di festa all’insegna della cordialità e dell’ospitalità che si respira in ogni angolo dell’antico ed affascinante borgo di Sogliano al Rubicone (FC).

All’interno dell’evento sono previste conferenze, 50 spettacoli, 20 compagnie, artisti di strada, musica, musei aperti, birre artigianali, giochi per bambini, e mille altre curiosità e sarà inoltre l’occasione per degustare i prodotti tipici della Romagna.

Per questo evento i nostri ragazzi oltre a realizzare gli impianti temporanei hanno provveduto a montare anche le installazioni artistiche e di incredibile effetto di due artisti, Manolo Benvenuti ed Elena Leria Jimenez, realizzate insieme ai cittadini di Sogliano al Rubicone. Una installazione che lascerà senza fiato tutti i turisti che verranno a partecipare a queste due serate di festa.

Gli impianti temporanei per questi due eventi sono stati realizzati dai nostri tecnici qualificati. Ci teniamo a ricordare che questa tipologia di impianti sono molto pericolosi, per questo motivo è necessario che siano progettati e realizzati con cura e da personale esperto.

Se hai necessità di avere consigli sulla realizzazione o di installare un impianto elettrico temporaneo contattaci.

Tutti gli impianti elettrici, in particolare quelli temporanei, comportano attività estremamente delicate. Per questo motivo è necessario che siano progettati e realizzati con cura e da personale esperto.

Se ti serve un supporto di tipo tecnico, un preventivo o devi realizzare questo tipo di impianto, contattaci compilando il modulo di seguito con i tuoi dati e fornendoci tutte le informazioni del caso.

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Che cosa sono e come funzionano i certificati bianchi?

Che cosa sono e come funzionano i certificati bianchi?

I certificati bianchi sono nati nel lontano 2005 e sono uno dei tre meccanismi di incentivazione dei progetti di efficienza energetica. Ma come si ottengono e come funzionano?

In Italia esistono tre meccanismi statali di incentivazione dei progetti di efficienza energetica:

  • le detrazioni fiscali, chiamate anche eco bonus;
  • il conto termico;
  • i titoli di efficienza energetica (TEE), detti anche certificati bianchi.

In particolare i Certificati Bianchi sono degli incentivi che premiano il risparmio di energia fossile ed hanno lo scopo di incentivare la trasformazione del sistema energetico italiano. Questi certificati sono, entrando più nel dettaglio, dei titoli negoziabili che attestano il raggiungimento di un risparmio energetico attraverso opportuni interventi di efficienza energetica. Sono nati in seguito al Protocollo di Kyoto, quando sono stati fissati degli obiettivi, da raggiungere entro il 2020:

  • tagliare del 20% (in relazione ai livelli del 1990) le emissioni di gas serra;
  • raggiungere una quota minima del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili;
  • ottenere un miglioramento del 20% dell’efficienza energetica.

Tonnellata Equivalente di Petrolio

Un certificato equivale ad una tonnellata equivalente di petrolio (TEP). Da quando nel 2005 è partito questo schema sino al 2017 si è riusciti a risparmiare quasi 26 milioni di TEP, risultato che ha reso questo tipo di incentivo il più longevo e produttivo per l’efficienza energetica.

Nonostante nei primi 9 mesi del 2017 siano stati riconosciuti dal Gestore dei Servizi Energetici (società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e che ricopre un ruolo fondamentale per lo sviluppo e l’incentivazione delle fonti rinnovabili in Italia) congiuntamente con l’RSE (Ricerca per lo Sviluppo Energetico) ed Enea oltre 4 milioni di Titoli di Efficienza Energetica, tuttora questi titoli sono per lo più sconosciuti al grande pubblico. Questo è dovuto principalmente al fatto che questa normativa è destinata alla premiazione dei risparmi energetici di grandi aziende ed enti pubblici.

Il certificato Bianco si può ottenere i due modi:

  • attraverso degli interventi specifici di efficienza energetica;
  • attraverso l’acquisto presso altri soggetti di Titoli di Efficienza Energetica, come predisposto dal GSE (Gestore dei Mercati Energetici).

Tra le caratteristiche principali dei Certificati Bianchi segnaliamo:

  • copre tutti i settori (ad esempio industria, agricoltura, terziario, residenziale, etc.);
  • copre molti interventi di efficientamento energetico (sia il cogeneratore, l’illuminazione, l’involucro edilizio fino ai processi industriali);
  • il progetto può essere presentato dai distributori di elettricità e gas naturale, i soggetti pubblici e privati in possesso di certificazione relativa alla norma UNI CEI 11252, le ESCO (Energy Service Company) certificate e e le società con sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001 o con EGE certificato;
  • ogni certificato bianco corrisponde ad 1 TEP;
  • ogni certificato viene rilasciato per un tempo che va da 3 a 10 anni (per gli interventi più complessi);
  • il valore dei TEE ha raggiunto anche valori superiori ai 400 euro per TEP, anche se il valore medio spesso è stato tra i 100 ed i 110 euro per TEP.

Compra Vendita dei titoli

Per le società distributrici di elettricità e gas naturale con più di 50 mila utenti è previsto l’obbligo di raggiungere obiettivi di risparmio energetico maggiori di anno in anno. L’obbiettivo è raggiunto quando la società presenta un corrispondente numero di certificati, che possono essere ottenuti dal distributore o attraverso interventi di efficientamento energetico od acquistando i certificati dagli altri soggetti ammessi a presentare progetti.

Quindi nel momento in cui una impresa realizzi un intervento di efficientamento energetico, ad esempio pensiamo al caso di una impresa industriale che proceda alla sostituzione di un macchinario produttivo, potrà ottenere dal Gestore dei Mercati Energetici (GME) tanti Certificati Bianchi per quanto risparmio raggiungerà in termini di Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP). I certificati potranno essere successivamente venduti al fornitore di elettricità o di gas naturale che abbia più di 50 mila utenti.

Come ottenere i Certificati Bianchi

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha fissato, nel Gennaio del 2017, gli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico annuali che andranno raggiunti i prossimi anni. Entrando nello specifico sono 9,71 milioni per il 2019 e di 11,19 milioni per il 2020. I progetti andranno inviati al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che procederà, entro 90 giorni dal ricevimento, alla valutazione e comunicherà la risposta. Qualora fosse positiva il GSE provvederà poi ad emettere l’esatto ammontare dei Certificati Bianchi corrispondenti.

Ci teniamo a precisare che gli incentivi dei Certificati Bianchi sono possibili qualora non siano presenti altri incentivi statali. Sarebbe pertanto inutile, per fare un esempio, inoltrare la richiesta per ricevere dei Certificati Bianchi nel caso in cui per l’installazione di un impianto fotovoltaico si sia già goduto delle detrazioni fiscali del 50 o del 65% o degli incentivi Conto Energia. In ogni caso la comunicazione al GSE deve avvenire entro e non oltre i 18 mesi dall’allaccio dell’impianto.

2017: anno record per i Certificati Bianchi

Se consideriamo i volumi scambiati e i prezzi, il 2017 è stato un anno da record per il mercato organizzato dei Titoli di efficienza energetica mentre il prezzo medo dei TEE è aumentato, rispetto al 2016, più dell’80%. Nel 2018 valore di un certificato bianco è arrivato sino a circa 400 euro,mentre oggi il suo valore è di circa 205 euro con un aumento significativo dai 100 euro a titolo di efficienza iniziali.

Se hai necessità di avere consigli sulla realizzazione, di un preventivo o di installare un impianto elettrico ad uso industriale per la tua azienda contattaci, compilando il modulo di seguito con i tuoi dati, fornendoci tutte le informazioni del caso.

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Quali prescrizioni per l'installazione di un piano cottura ad induzione?

Quali prescrizioni per l’installazione di un piano cottura ad induzione?

Sono sempre di più le persone che scelgono di intraprendere la strada del risparmio energetico ed abbandonare quindi i combustibili fossili nella propria vita di tutti i giorni, ma anche allo stesso tempo per poter ottenere un risparmio in bolletta. Pertanto una scelta sempre più comune è quella di staccarsi dal gas e spostare tutti i consumi sull’elettricità. Questa può essere un’ottima idea, sia per tagliare le spese che per contribuire a ridurre le emissioni di CO2. Questo lo si può fare utilizzando pompe di calore elettriche ed i piani cottura ad induzione.

Iniziamo facendo una precisazione. Esistono tre tipi di piani cottura elettrici: i piani radianti, i piani ad induzione ed i piani alogeni.

I piani radianti ed i piani alogeni, rispetto ai piani ad induzione, hanno una efficienza energetica inferiore. Questi piani sono infatti superfici di vetroceramica con sotto una resistenza elettrica (radianti) o una lampada a infrarossi (alogeni) che producono calore; gran parte di questo calore è trattenuto dal materiale che lo disperde, e questo porta ad un’efficienza energetica di poco superiore a quella del gas (60%, all’incirca) perché il rimanente 40% viene disperso nell’ambiente (per il gas il calore assorbito è il 40%, quello disperso il 60%). E considerando che l’energia elettrica costa più del gas, questi due tipi di piani non sono convenienti.

Il piano ad induzione funziona invece in modo diverso. Esso sfrutta il calore generato dal consumo di energia elettrica piuttosto che il normale gas per far cuocere i cibi, cioè trasferisce l’energia creando un campo elettromagnetico: come se fosse una calamita gigante alimentata ad energia elettrica, l’energia viene trasferita direttamente al fondo della pentola sotto forma di calore, sfruttando il magnetismo che si viene a creare tra pentola e piano. In questo modo la dispersione di calore è inferiore al 10%, con quasi tutto il calore che arriva dalla rete elettrica trasferito al cibo.

Questo sistema rovina meno le pentole, rispetto alla fiamma viva, anche se il risultato in cottura è praticamente identico, perché le temperature sono sempre maggiori, sia con il gas che con l’induzione, ai 100 gradi di bollitura dell’acqua o 200 di bollitura dell’olio, per la frittura, per cui non ci sono differenze percettibili in corsi di cottura.

Quali sono le condizioni per installare un piano cottura ad induzione?

I piani di cottura ad induzione rispetto ai normali piani di cottura a gas presentano valori di potenza significativi, comparati con i valori di potenza della fornitura classica utilizzata negli ambienti domestici (solitamente 3 kW), ma con un tasso di efficienza maggiore rispetto ad altre sorgenti. Dal punto di vista elettrico sarà quindi necessario verificare l’impianto ed il tecnico dovrà dimensionare i conduttori e le protezione da sovraccarico in modo adeguato alle potenze installate. Inoltre consigliamo di valutare l’installazione di differenziali di tipo A al fine della protezione contro correnti di guasto verso terra pulsanti unidirezionali tipiche delle apparecchiature del genere.
Ovviamente prima dell’installazione del piano consigliamo di consultare il fascicolo del prodotto con le eventuali prescrizioni nel merito da parte del costruttore dell’apparecchiatura.

Proteggi il tuo impianto con gli scaricatori di sovratensione

Proteggi il tuo impianto con gli scaricatori di sovratensione

In casa gli apparecchi elettronici, i dispositivi domotici, climatizzatori, caldaie ed elettrodomestici smart sono sempre più diffusi e possono guastarsi se soggetti a sovratensioni causate da fenomeni atmosferici (fulminazione indiretta) o da manovre sulla rete: è quindi necessario proteggerle attraverso l’installazione di scaricatori di sovratensione di tipo 2.

Gli apparecchi e gli impianti elettronici sono sempre più diffusi anche nelle case, oltre alla presenza di dispositivi domotici, climatizzatori, caldaie ed elettrodomestici smart. Tutte queste apparecchiature se subiscono delle sovratensioni, ad esempio quelle causate da fenomeni atmosferici (fulminazione indiretta) o da manovre sulla rete, possono guastarsi. Sarebbe quindi opportuno proteggere tutte queste apparecchiature installando degli scaricatori di sovratensione, chiamati anche SPD (acronimo per Surge Protection Device, di tipo 2. Il rischio di fulminazione diretta invece richiede l’installazione di scaricatori di sovratensione di tipo 1.

Per gli impianti elettrici domestici di livello 3 secondo il capitolo 37 della norma CEI 64-8 è obbligatoria l’installazione di scaricatori di sovratensione di tipo 2 per la protezione delle apparecchiature.

Al fine di garantirne l’efficacia, la scelta e l’installazione in modo corretto, è necessario tenere conto delle prescrizioni delle sezione 534 della norma impianti CEI 64-8 e delle indicazioni del costruttore.

Guida all’installazione

Il principio da seguire per la corretta installazione degli scaricatori di sovratensioni è che la tensione residua che viene limitata durante una sovratensione impulsiva, misurata ai morsetti delle apparecchiature da proteggere, non deve essere superiore al livello UW di tolleranza delle apparecchiature alle sovratensioni impulsive (tolleranza indicata anche con UIMP).

Tipicamente, per i comuni apparecchi utilizzatori, tale valore è pari a 2,5 kV (corrispondente alla categoria II di tenuta all’impulso), mentre per gli apparecchi a ridotta tenuta è pari a 1,5 kV (corrispondente alla categoria I).

In generale, la tensione residua ai morsetti delle apparecchiature è determinata da tre contributi:

  • il livello di protezione UP dell’SPD, cioè la massima tensione residua ai morsetti dell’SPD durante la sovratensione (misurata in condizioni standard e selezionata tra valori preferenziali);
  • la caduta di tensione ΔU sui cavi di collegamento dell’SPD ai conduttori della linea e al conduttore di protezione durante la sovratensione (comprendendo l’eventuale dispositivo di back-up qualora presente lungo tali cavi di collegamento);
  • la tensione indotta durante la sovratensione dai fenomeni di riflessione lungo la tratta tra SPD e apparecchiature da proteggere.

Mentre UP è un dato caratteristico dell’SPD ed è fornito dal costruttore (ad esempio UP = 1,5 kV per SPD di tipo 2), i due contributi addizionali sono legati alla loro corretta installazione, che deve mirare a ridurli il più possibile.

Durante una sovratensione, la corrente impulsiva che attraversa l’SPD provoca una caduta di tensione ΔU sugli altri eventuali elementi percorsi dalla medesima corrente impulsiva per effetto delle loro impedenze. Essa si somma alla tensione residua ai morsetti dello scaricatore di sovratensioni, dando origine a un livello di protezione effettivo UP/F maggiore di UP.

Tali elementi conduttivi sono rappresentati dai cavi di collegamento dell’SPD ai conduttori attivi di alimentazione (fasi e neutro) e al conduttore di protezione nei punti A e B da cui si diramano i collegamenti all’impianto o alle apparecchiature da proteggere. Si noti che, a causa della elevata velocità di variazione della corrente impulsiva, tali impedenze sono essenzialmente induttive, con cadute di tensione dell’ordine di un 1 kV per ogni metro di cavo di collegamento.

A questo va aggiunta la caduta di tensione sulla protezione di backup dell’SPD, qualora essa sia installata in parallelo all’impianto da proteggere e non sia integrata nell’SPD stesso (figura 1).

La norma, tuttavia, considera solo le cadute di tensione sui cavi di collegamento quindi, per evitare cadute di tensione eccessive sulle protezioni di backup degli SPD, è necessario installare le protezioni di backup indicate nella documentazione del costruttore del dispositivo.

Decisivo ai fini della protezione degli impianti è il valore effettivo della tensione impulsiva applicata agli apparecchi da proteggere (tra i conduttori attivi e tra questi e il conduttore di protezione) UP/F comprensiva degli eventuali contributi dei collegamenti, che devono essere i più brevi possibili.

La norma CEI 64-8 chiede una lunghezza totale delle connessioni dell’SPD dai punti di diramazione A e B preferibilmente non superiore a 0,5 m, con una sezione minima dei conduttori di collegamento pari a 4 mm² (figura 2).

  • Figura 1 – Il livello di protezione effettivo UP/F comprende il livello di protezione UP dell’SPD e le altre cadute di tensione tra i punti di diramazione A e B cui sono collegate le apparecchiature da proteggere.
  • Figura 2 – La lunghezza totale dei conduttori di collegamento ai punti di diramazione A e B deve essere la più breve possibile.

Normalmente, ci si riferisce al punto B come al “collettore di terra”, tuttavia esso non va confuso con il collettore principale di terra dell’edificio (la cui distanza è del tutto ininfluente ai fini dell’installazione degli scaricatori di sovratensioni di tipo 2). Il punto B è il nodo equipotenziale loca-le cui sono attestati sia l’SPD sia i cavi di protezione di tutte le apparecchiature che devono essere protette dalle sovratensioni.

La soluzione ideale per il collegamento degli scaricatori di sovratensione è la cosiddetta tecnica del collegamento “aV”, o anche a “entra-esci” (figura 3, ove per semplicità nello schema non compare la protezione di backup), cioè il collegamento diretto dell’SPD ai conduttori attivi e al conduttore di protezione principale che consente di ridurre a zero le cadute di tensione sui collegamenti (a+b+c=0).

Per non interrompere il conduttore di protezione si può realizzare un “piercing”, effettuando il collegamento all’SPD su una parte di cavo privata dell’isolante senza interrompere l’anima in rame. È importante che il cavo di protezione principale passi per il quadro principale con una sufficiente abbondanza da permettere l’esecuzione del piercing (indicata per i centralini domestici).

Quando questa soluzione non è possibile (la sezione dei conduttori non è compatibile con i morsetti dell’SPD), è necessario portare il conduttore di protezione principale nel quadro dove andranno installati gli scaricatori di sovratensione, in modo da realizzare un nodo
equipotenziale locale (costituito da una sbarra o da un semplice morsetto) in prossimità degli stessi.

In tutti i casi, per limitare la lunghezza dei collegamenti, è necessario individuare esattamente i due punti di diramazione A e B.

  • Figura 3 – Con la tecnica del collegamento a “entra-esci” la caduta di tensione sui cavi di collegamento è zero. 
  • Figura 4 – Il conduttore di protezione principale delle utenze da proteggere raggiunge il quadro ove si crea un nodo locale di terra a cui si collega l’SPD (si noti che è del tutto ininfluente la distanza del dispersore di terra o del nodo di terra centrale dell’edificio).

Desideri avere dei consigli sulla realizzazione, di un preventivo o di in installare un impianto elettrico per la tua casa? Contattaci, compilando il modulo con i tuoi dati, fornendoci tutte le indicazioni che ritieni opportune.

Ti ricontatteremo nel più breve tempo possibile.

Sicurezza e comfort con l’impianto videocitofonico evoluto

Sicurezza e comfort con l’impianto videocitofonico evoluto

Quante volte hai sentito suonare il tuo citofono ed alla domanda “Chi è?” non hai ottenuto alcuna risposta? Ed a quel punto chiunque verrebbe assalto dal dubbio se aprire o meno la porta. La soluzione migliore per questa situazione è un impianto videocitofonico!

Una valida soluzione – per sapere sempre chi si presenta alla porta – è data da un impianto videocitofonico che, oggi grazie all’innovazione tecnologica, permette un’identificazione chiara e puntuale grazie a un ampio monitor a colori all’interno delle abitazioni, e le postazioni esterne possono essere dotate di telecamere con obiettivo a grandangolo che ci permette di identificare perfettamente l’ospite senza incertezze.

Ebbene sì, i videocitofoni sono strumenti tecnologici dotati di videocamere, utili per garantire la sicurezza della propria casa e della propria famiglia.

Nell’era della domotica e della tecnologia all’interno della Smart Home, anche il videocitofono si è evoluto rispetto ai modelli tradizionali e le tipologie più moderne garantiscono un elevato grado di comfort e sicurezza.

I videocitofoni sono apparecchi che consentono di vedere, oltre che sentire, le persone che si trovano all’esterno attraverso la telecamera incorporata nel posto esterno. In altre parole con il videocitofono si può parlare e vedere in tempo reale con chi si sta fuori al portone.

Oggi i moderni impianti videocitofonici usufruiscono per l’installazione di due soli cavi, spesso riutilizzando quelli già presenti, senza dover affrontare costose dismissioni né installazioni di nuove canalizzazioni e tubazioni antiestetiche né invasive opere murarie.

Inoltre, l’impianto videocitofonico può essere dotato di telecamere aggiuntive che permettono di realizzare il videocontrollo domestico di zone diverse della propria abitazione / condomino realizzando di fatto un piccolo sistema di videosorveglianza per garantire la massima sicurezza, senza avere dispositivi aggiuntivi di registrazione di immagini e quindi conservazione dei dati, rispettando così il tema di privacy inquadrando aree esterna pubbliche.

Tra le tipologie di videocitofono troviamo quelli smart utilizzabili anche a distanza direttamente dal proprio smartphone e che possono integrare funzioni domotiche per la gestione della propria abitazione.

Videocitofono Smart: chi suona alla porta è a portata di click

Il vantaggio più tangibile che offre il videocitofono Smart è sicuramente di consentire di guardare chi suona alla porta direttamente dallo smartphone anche quando non si è in casa; ma anche di interagire con le persone.

Tramite una app dedicata si controlla il citofono e la sua funzione di apriporta da remoto attraverso la connessione internet. La videocamera del citofono fa le veci di un sistema di videosorveglianza perché il più delle volte è possibile controllare cosa succede all’esterno direttamente dal cellulare.

In questo modo lo smartphone serve a far entrare non solo agli ospiti, ma anche a sostituire le chiavi di casa visto che basta usare l’applicazione per aprire e chiudere la porta.

Vantaggi e comodità in primo piano

Il videocitofono è un apparecchio presente sul mercato già da tempo, in più oggi si veste della funzione Smart che gli consente di essere connesso alla rete domestica e quindi di diventare una finestra su abitazione da qualsiasi parte del mondo.

Il bello di questo tipo di dispositivi è che aggiungono funzioni in più a qualcosa che sembrava non avere più nulla da dare. Non un semplice apriporta, dunque, ma un dispositivo sincronizzato con le proprie abitudini e i ritmi e ne aumenta la sicurezza.

Vuoi approfondire alcuni aspetti oppure hai necessità di un preventivo gratuito per il tuo impianto? Contattaci!

Elettro Star alla festa per gli 80 anni di Raoul Casadei

Elettro Star alla festa per gli 80 anni di Raoul Casadei

Migliaia erano le persone presenti a Santarcangelo in piazza Ganganelli il giorno di ferragosto a rendere omaggio agli 80 anni ed alla lunga carriera di Raoul Casadei! Una piazza gremita e festante, una lunga serata di festa con 3 ore di concerto dell’Orchestra Casadei guidata dal figlio di Raoul, Mirko. Una serata con un’atmosfera magica, che ha ripercorso tutte le tappe del Re del Liscio fin dagli esordi e dal boom del Liscio all’inizio degli anni ’70, suonando canzoni come Romagna e Sangiovese, Ciao Mare, il Passatore o Appasiuneda. Ed a rendere ancora più incantevole la serata c’erano le luminarie e le splendide catenarie di Elettro Star, che hanno disegnato ed illuminato i contorni della splendida piazza di Santarcangelo e che hanno così reso questa festa per gli 80 anni del maestro ancora più indimenticabile.

Da anni noi di Elettro Star prestiamo la nostra professionalità ed i nostri servizi per grandi eventi come concerti, fiere e sagre, offrendo la migliore soluzione professionale per tutto ciò che riguarda la vendita ed il noleggio di impianti luce con un’assistenza tecnica di altissima qualità.

Per il tuo evento scegli la professionalità ed i servizi di Elettro Star.

 

Segui i nostri consigli su come illuminare la tua stanza con i LED

Segui i nostri consigli su come illuminare la tua stanza con la striscia LED

La casa può essere arredata con mobili ed elettrodomestici, ma anche la luce può arredare. La giusta illuminazione infatti può mettere in risalto i pregi degli ambienti e renderli più luminosi, cambiando l’atmosfera posizionando semplicemente una luce del colore giusto nel posto giusto. Con pochi e semplici trucchi si può rendere ogni ambiente più grande e arioso.

Una stanza con poca luce potrebbe rendere l’ambiente soffocante, specialmente se la stanza oltre ad esser buia è molto piccola. Per queste stanze l’ideale sarebbe installare delle lampade a parete, specialmente a LED. Questo perché una illuminazione a LED offre ottime prestazioni ma ad un consumo energetico ridotto, con un risparmio fino a quasi l’ottanta per cento. Quindi con una spesa ridotta si riesce ad illuminare una stanza priva di punti di illuminazione naturale in modo pratico e non troppo costoso. Un’ottima soluzione sarebbe quella di istallare strisce led su diversi piani così da ottenere degli effetti di luce ed ombra e che riescono a dare anche un tocco di design all’ambiente. Con la giusta illuminazione infatti possiamo persino regalare un effetto romantico, come se fossero candele o, al contrario, illuminare a giorno una zona della casa nella quale serva molta luce.

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E’ molto importante quindi scegliere la giusta tipologia di luce, sia come potenza, sia come tonalità.

Partiamo dalla tonalità. Molto importante è scegliere con attenzione se si desidera avere una luce dalla tonalità calda o una luce dalla tonalità fredda. La luce dai toni caldi è consigliata in modo particolare per le camere da letto mentre le luci fredde per tutti gli ambienti giorno.

Ma quanta luce serve per illuminare una stanza?

Partiamo dalla potenza. Mediamente per illuminare adeguatamente una stanza dobbiamo considerare che per ogni metro quadro servono 30 Watt. Quindi per poter illuminare un ambiente di circa 50 mq dovremo considerare che si necessita di una potenza di circa 1.500 Watt.

Ma se si vuole valutare la quantità di fonti luminose presenti la stanza non si devono solo contare i watt. Bisogna tener conto soprattutto dei lumen che ogni sorgente luminosa produce. Un buon faretto, ad esempio, produce attualmente dai 90 ai 100 lumen. Quindi per illuminare la nostra stanza di prima da 50 metri quadri avremmo bisogno di una potenza di circa 15.000 lumen.

Usare le strisce LED ci consente quindi di avere numerosi vantaggi. Innanzitutto si può donare al proprio appartamento un’atmosfera magica e di grande effetto, poi si può risparmiare energia elettrica. Non tutti sanno infatti che questo tipo di lampadine impiegano circa 3watt/ora contro i 25 di quelle tradizionali. L’offerta commerciale è davvero ampia, sono disponibili led con lampadine rosse, blu, gialle, oltre chiaramente al bianco, ma non basta scegliere il colore che più piace, è importante studiare bene l’ambiente dove si vuole sistemare questo tipo di illuminazione, in modo da rendere tutto ben armonioso.

Dove possiamo montare le strisce a LED? Per una installazione facilitata delle strisce ed un impatto estetico migliore, il consiglio è utilizzare i profili led. Su mobili, superfici angolari o a parete creano un effetto luminoso elegante, proteggendo anche la striscia da polvere e facilitando la dispersione di calore.

Strip Specchiera

Le strisce LED posizionate lungo i mobili del living sono ormai un grande classico, ma hai mai pensato a come sfruttare al massimo le potenzialità di questo tipo di illuminazione in modo originale e creativo?

Prova a posizionare una strip LED sotto la credenza o lungo le scale. In alcune delle nostre installazioni le abbiamo posizionate sui cordoli di due colonne o inserite all’interno di alcune nicchie, come potete vedere dalle immagini, ottenendo un effetto sofisticato e di sicuro impatto.

Sala 1 Sala 2

Ci sono però degli errori da evitare, come ad esempio posizionare le strisce led sotto tutti i mobili. Uno degli errori più comuni che ci sono capitati infatti è di vedere posizionate strisce LED dietro i mobili ovunque, con la scusa del risparmio energetico vantaggioso.

Se ben posizionate le strip LED regalano un effetto elegante e moderno, ma se iniziano a essere posizionate sotto TUTTI i mobili si perde l’effetto desiderato in men che non si dica.

Poca illuminazione in cucina – In cucina negli ultimi anni le strisce LED sono diventate un must. Si cade però nell’errore di dimenticare che la cucina è soprattutto un ambiente nel quale ci si dedica alle attività, quindi servono luci non solo belle esteticamente, ma anche funzionali.

Un esempio? E’ inutile avere il mobile della cucina ben illuminato verso il soffitto e poi non avere la giusta visibilità sul piano cottura!

Esagerare con le luci colorate – In commercio si trovano strisce LED multicolore, anche con telecomando, ma se si inizia ad abusare di questa funzionalità l’ambiente perderà di carattere.

Da evitare in cucina – potrebbe incidere sulla percezione del colore degli alimenti o per verificare la pulizia delle stoviglie – e in ambienti già molto colorati (per evitare confusione dal punto di vista cromatico).

Posizionare una sola luce per stanza – Ormai è chiaro quanto sia necessario e utile il posizionamento di diversi punti luce. In questo caso le strisce LED sono perfette, perché permettono di inserire in una stanza le luci necessarie, con un costo energetico veramente ridotto.

Contattaci per avere un preventivo gratuito per illuminare la tua casa o visualizza tutte le soluzioni in offerta sul nostro sito!

Strip Led Lampadario 1

 

Strip Led Lampadario 3